La barbabietola rossa, è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae, chiamata anche barbabietola da orto o rapa rossa, barba rossa o carota rossa, in pratica in ogni regione c’è una denominazione diversa, una varietà più coltivata, un modo diverso per utilizzarla in cucina, ma è comunque sempre facilmente riconoscibile: è una grande tubero tondeggiante, con una piccola radichetta finale ed è di colore rosso scuro tendente al violaceo.
Ha notevoli proprietà e benefici.
La barbabietola rossa è composta per circa l’87 % da acqua, 1,6 % da proteine, 0,15 % da grassi, 2,8 % da fibra alimentare, 6,8 % da zuccheri, 1 % da ceneri e da carboidrati.
Contiene molteplici minerali come ferro, magnesio, zinco, rame, manganese, selenio, sodio, potassio,calcio e fosforo, ed inoltre è ricca di aminoacidi e fibre.
Le vitamine contenute nella barbabietola rossa sono la vitamina A, le vitamine B1, B2, B3, B5, B6 vitamina C e J.
Il suo colore rosso è dovuto alla presenza di un colorante naturale, che viene utilizzato nell’industria alimentare, per rendere migliore l’aspetto di alcuni cibi e che prende il nome di E 162.
Le barbabietole contengono poche calorie, (20 Kcal per 100 grammi) quindi ideali per chi è sovrappeso e segue una dieta, per chi è invece diabetico, deve prestare attenzione al consumo eccessivo in quanto la barbabietola è ricca di zuccheri. Controindicato anche per chi soffre di calcoli renali, per la presenza di calcio.
Scopriamo le proprietà e i benefici della barbabietola rossa.
La barbabietola rossa ha proprietà antitumorale, rimineralizzante, ideale quindi per i bambini deboli, convalescenti e anemici o per chi pratica sport. Svolge una funzione depurativa, aiuta a mantenere in salute il sistema cardiocircolatorio grazie alla presenza di vitamina C ed attenua le infiammazione dell’apparato digerente.
Contrasta la depressione, grazie alla betaina e al triptofano, che aiutano a produrre la serotonina, una sostanza che dona benessere e tranquillità.
Della barbabietola si possono mangiare non soltanto le radici ma anche le foglie, che sono ricche di ferro più degli spinaci. Si può consumare cruda, cotta al forno, bollita, frullata o estraendone il succo.
La maniera migliore per usufruire di tutti i suoi benefici è quello di mangiarle crude in una insalata, tagliate sottili, condite con un goccio di succo di limone perché facilita l’assimilazione del ferro.
di Antonella Tomassini