Il Grand Hotel: la storia di Mamma Carota e Miciopapà
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Il Grand Hotel di Mamma Carota e Miciopapà: una meravigliosa realtà dove i gatti salvati dalla strada vivono finalmente da principi

Una storia che riempie il cuore di gioia, tenerezza e a volte lacrime, quella di Il Grand Hotel di Mamma Carota e Miciopapà, una piccola realtà di volontariato che si basa sulle forze di Anita e Sergio, due “moderni gattari” che hanno deciso qualche anno fa di trasformare la loro casa a Certosa di Pavia, in una accogliente residenza per gatti salvati dalla strada, malati e anziani circondati dal loro infinito amore, garantendone cure veterinarie, pappe buone oltre ad un ambiente confortevole e sicuro.

La storia di Il Grand Hotel

Mamma Carotà e Miciopapà non si sono mai voltati indietro guardando negli occhi dei randagini, la loro storia infatti ha inizio quando ancora Anita viveva in Sicilia, una terra come del resto tutto il sud Italia dove il randagismo è un vero e proprio malessere. Il destino le ha fatto incontrare in aeroporto Sergio, anche lui siciliano ma residente in Lombardia, mentre faceva la staffetta per i gatti randagini e siciliani adottati da famiglie al nord.

Dopo il loro fatidico incontro decidono di occuparsi di tutti quei gatti sofferenti che difficilmente potranno trovare una famiglia, di quelli che hanno vissuto di stenti o situazioni difficili e hanno bisogno di cure. E anche se non tutti verranno adottati, Il Grand Hotel sarà una vera e propria famiglia dove i gatti potranno finalmente vivere una vita degna e godere di una famiglia speciale.

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Mamma Carota ci racconta…

Noi ci siamo innamorati subito di Il Grand Hotel e con il cuore carico di emozioni vi auguriamo che possiate farlo anche voi. Per questo motivo abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Mamma Carota, che è una mamma davvero meravigliosa.

Come nasce l’idea di trasformare una casa in un delizioso spazio da dedicare ai gatti randagi, meno fortunati di altri?

Il Grand Hotel fino a qualche anno fa era in realtà una semplice scatola di cartone. Sappiamo che ai gatti piacciono tantissimo le scatole, figuriamoci a dei piccolini indifesi e stanchi della vita di strada e così è nata l’idea di ritagliare un enorme scatolone e farlo diventare un Hotel a 5 stelle per una cucciolata di fratellini randagi in attesa di adozione. L’ Hotel è una metafora per indicare una situazione provvisoria in attesa di una casa definitiva. Poi è arrivato Mimì, uno dei nostri più grandi amori, il nostro primo gatto con una patologia cronica. Da quel momento Il Grand Hotel non è più stato un semplice “luogo di passaggio” ma è diventato la casa definitiva per tutti i gatti che una famiglia non l’avrebbero mai avuta, per tutti quelli che non avevano abbastanza tempo da aspettare. 

gran-hotelAbbiamo iniziato ad occuparci degli “ultimi”, che noi scherzosamente chiamiamo “catorcini” e i nostri occhi hanno conosciuto tanti amori e versato tante lacrime. Il Grand Hotel attuale invece ha preso vita quando ci siamo trasferiti qui a Certosa di Pavia dove abbiamo potuto realizzare il sogno di un ambiente completo e confortevole per i nostri ospitini. Abbiamo un’ area esterna messa in sicurezza e abbiamo arricchito gli ambienti interni con percorsi verticali, nicchie, amache e dondoli per rilassarsi e appartarsi se ne hanno voglia. 

I gatti ospiti di Il Grand Hotel hanno bisogno di tante cure e coccole perchè sono mici speciali: raccontaci di loro.

Oggi ospitiamo ormai in pianta stabile tre mici Felv: Celestino, Noël ed Helsinki, tutti gli altri conviventi ovviamente hanno i vaccini completi per evitare contagi. 

La casa è suddivisa in due zone per motivi sia sanitari che caratteriali. 

gran-hotelAd esempio abbiamo il nostro Mozzarella, bianco come la neve, che ha dovuto subire l’asportazione di entrambi i padiglioni auricolari poiché affetto da carcinoma squamo cellulare. Ora Mozzarella non ha più tumori ma il rischio di recidive è dietro l’ angolo quindi non può assolutamente accedere al giardino perché i raggi del sole potrebbero scatenare nuovamente la malattia. Inoltre Mozzarella è fiv positivo ed è affetto da piodermite facciale cronica, una patologia che richiede visite e follow up specialistici, tanta pazienza, bagnetti dermatologici e livelli di pulizia altissimi, in pratica il giardino potrebbe vederlo solo col binocolo, il nostro Mozzy per vivere deve stare in una campana di vetro, è il nostro principino di cristallo. Poi ci sono le cinque nonnine, Giadina fiv positiva, sdentatina arrivata qui dopo una vita di strada e letteralmente ringiovanita e ringalluzzita, Allegra la cui proprietaria è deceduta e per questo ha affrontato un periodo di profonda tristezza e inappetenza e poi Lunetta, Niki e Polly, tre rinunce di proprietà, tre giocattolini obsoleti di gente vuota e triste. Tra tutte Polly ha sofferto di più, una graziosa mucchina obesa di 14 anni, con artrosi della colonna vertebrale, un principio di atrofia del ventricolo sinistro e affetta da granuloma eosinofilico, una malattia infiammatoria cronica scaturita da vari fattori tra cui sicuramente anche lo stress dei vari traslochi che ha dovuto subire.

Una vera famiglia

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La tenerezza di Mamma Carota quando racconta la storia dei suoi adorati mici è unica, si legge nelle sue parole l’amore profondo che si può donare a queste creature che se fossero rimaste per strada, non avrebbero conosciuto carezze e affetto. Ascoltarla è una vera melodia che ci fa capire la sintonia e il forte legame che la unisce alla realtà armoniosa di Il Grand Hotel.

Come si svolge una giornata tipo al Grand Hotel?

Al mattino ci alziamo presto e apriamo tutte le finestre, che sia estate o inverno la parola d’ ordine è: arieggiare! Il ricambio di aria è fondamentale e noi chiusi non riusciamo proprio a starci! Il caffè del mattino è seguito dalla consueta pulizia delle lettiere, rigorosamente biodegradabili che cambiamo completamente mattina e sera. Le vaschette vengono disinfettate ogni volta. La casa è organizzata tale da avere sempre il pavimento libero per poterlo lavare velocemente, niente tappeti che accumulano polvere, niente suppellettili inutili, niente tiragraffi a castello, nulla che non sia lavabile in lavatrice. Per farsi le unghiette i mici hanno una bella asse di legno verticale oppure semplicemente i rami delle piante in giardino. Dopo aver lavato i pavimenti e tutto (e dopo aver fatto l’insulina al nostro diabetico Ciambella) Mamma Carota lascia i panni di Cenerentola e si trasforma per andare a lavorare nel mondo del make-up 😉 Miciopapà invece ha un’ agenzia di comunicazione web e lavora da casa, quindi può vigilare i gattini e controllare che abbiano sempre acqua fresca e pulita e cibo. Inoltre si occupa della spesa e della cucina visto che Mamma Carota è una brava gattara ma una pessima cuoca.

Qual è l’obiettivo principale di Il Grand Hotel?

Vorrei sfatare il mito dei gattari disperati, tristi e sporchi, si può essere anche persone “normali” pur avendo tanti gatti, si può vivere nel pulito anche con molti animali senza mai perdere di vista i propri limiti. Questo è molto importante, non fare mai il passo più lungo della gamba, perché queste anime dipendono da noi e noi dobbiamo assicurargli una vita dignitosa e tutte le cure di cui hanno bisogno, anche se sono costose. Vorrei sfatare anche il mito della povera gattara zitella e senza figli, essere donna oggi vuol dire anche scegliere di vivere come ci pare, liberi dagli schemi, con la famiglia che decidiamo di costruire o non costruire, “famiglia” è dove si sta bene, dove ci si rispetta e si è felici, quindi si, la nostra famiglia è questa, c’è chi va in adozione, c’è chi arriva e ci rimane, non riusciamo mai a contarci perciò quando ci chiedono quanti siete in famiglia la risposta è: innumerevoli!

gran-hotelSpero che la nostra storia vi sia piaciuta e vogliate seguire le nostre avventure su Facebook e Instagram e sul nostro sito web.

Ringraziamo Mamma Carota e Miciopapà per averci raccontato la loro storia, abbracciamo con il cuore tutti i gatti che sono a Il Grand Hotel e anche quelli che purtroppo sono volati sul Ponte dell’Arcobaleno, ma che sono sicuramente stati felici di conoscere questa famiglia speciale anche se per poco tempo.

E se volete contribuire con una piccolissima donazione per aiutare i mici randagi noi vi suggeriamo di unirvi al gruppo di Il Grand Hotel di Mamma Carota e Miciopapà su Teaming.

di Antonella Tomassini

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