Ho conosciuto questa ricetta grazie ad un corso che ho frequentato diretto dalla chef Pina Siotto che ha reso vegan gli gnudi. Mi ha affascinata questa preparazione presente nella lezione sulle proteine di origine vegetale. La semplicità, i colori e la giocosità tutta nel nostro piatto.
Pina durante il corso ci ha dato le indicazioni base, poi ha inventato insieme a noi originali abbinamenti tra sapore (spezie, aromi, verdure) e colori (verdure).
La base è il tofu, nessuna rigidità dunque, spazio alla fantasia. Scopriamo come preparare i ravioli gnudi di spinaci e barbabietola aromatizzati alla salvia.
La ricetta dei ravioli ignudi
Ingredienti palline rosse:
250 g tofu
mezza rapa di dimensioni medie
sale
spezie/aromi a piacere
2 cucchiai di farina tipo 2 (dipende da quanto sono umide le rape, si deve regolare facendo delle prove di cottura)
Procedimento
Grattugiare finemente la rapa, aggiungere il tofu passato nel mixer.
Incorporare farina e aromi.
Creare le palline delle stesse dimensioni e infarinare.
Tuffare le palline nell’acqua bollente salata.
Con l’aiuto di una ramina scolare, per condire si può utilizzare olio evo e salvia oppure un sugo leggero al pomodoro.
Ingredienti palline verdi
250 tofu
un mazzo di spinaci
farina tipo 2
sale
Procedimento
Pulire gli spinaci.
Sbollentare nell’acqua gli spinaci, strizzare benissimo e tritare finemente.
Aggiungere il tofu passato nel mixer.
Incorporare farina e aromi.
Creare le palline delle stesse dimensioni e infarinare.
Tuffare le palline nell’acqua bollente salata.
Con l’aiuto di una ramina scolare, per condire si può utilizzare olio evo e salvia oppure un sugo leggero al pomodoro.
In cucina con Pina Siotto
Vi consiglio di visitare il sito di Pina, sono stata molto fortunata ad incontrarla e seguire i corsi che tiene. E’ docente di cucina naturale e conosce tanti meravigliosi aspetti che riguardano il cibo; fatti scientifici, mitologici e realtà storiche si fondono nella sua cucina che comunque non è solo questo.
Arriva nel profondo, mentre ti sorride e ti invita ad assaggiare qualcosa di sorprendentemente buono che ti farà anche bene. Si legge nei suoi occhi un vero desiderio di nutrirti e di diffondere con entusiasmo e vitalità la passione per il cibo.
Nel suo libro Vegetaliana, note di cucina italiana vegetale: La cucina vegetariana e vegana (Damster – Quaderni del Loggione, cultura enogastronomica) si possono leggere delle ricette davvero uniche, antiche ma vegane, ed è come se l’autrice ci raccontasse una favola per farci mangiare, come facevano con me quando ero bambina.