“Il più grande spettacolo del mondo” circense statunitense, così veniva definito Il Ringling Bros e Barnum & Bailey Circus, nato all’inizio della seconda metà dell’800 e famoso per gli spettacoli con animali esotici, per le esibizioni acrobatiche dei suoi artisti e per i suoi fenomeni da baraccone, che facevano divertire gli spettatori ha deciso di chiudere i battenti a maggio di quest’anno dopo 146 anni di attività.
Il motivo principale secondo gli organizzatori è da ricercare nel calo della vendita dei biglietti, aggravato dall’eliminazione degli elefanti negli spettacoli, decisa lo scorso anno.
La decisione è stata presa anche dopo i vari interventi di associazioni animaliste, prima fra tutte la PETA, che per anni si sono battute per denunciare i metodi coi quali gli addetti ai lavori addestravano gli animali, mettendo in risalto lo stress psicologico e i maltrattamenti subiti dagli animali del circo.
Infatti i proprietari del circo dal 1992 ad oggi hanno ricevuto più di 50 denunce per maltrattamenti sugli animali. Fecero scalpore le immagini degli elefantini ai quali venivano applicati degli uncini che provocavano un dolore straziante quando questi compivano movimenti non adatti all’esercizio, così come quelle delle tigri addestrate con catene, bastoni ed elettricità solo per il divertimento delle persone.
Alcuni animali del Barnum sono già stati trasferiti in un centro di conservazione a Polk City, in Florida, Stati Uniti. Gli altri animali ancora utilizzati nel circo, saranno destinati ad altre aree protette.
Ovviamente l’annuncio della chiusura ha reso felici le associazioni animaliste che nel corso degli anni hanno fatto riprese e foto denuncia delle atroci condizioni di addestramento degli animali nel circo Barnum.
Questo sta a significare che i tempi per fortuna cambiano, così come cambiano gli spettacoli dei circhi che hanno deciso di non sfruttare gli animali, e possiamo solo sperare che anche gli altri circhi chiudano seguano l’esempio del Barnum.
di Antonella Tomassini