In occasione della manifestazione organizzata il 15 settembre scorso a Firenze dalla LAC contro la caccia, alla vigilia dell’apertura della stagione venatoria, tantissimi attivisti e singoli cittadini sono scesi in piazza con cartelli di protesta con scritto “BASTA SPARARE”, in difesa della vita degli animali selvatici e delle persone che ogni anno vengono impallinati dai fucili chiedendone l’abolizione.
Obiettivi della Lav contro la caccia
La Lav, presente tra le tante associzioni durante la manifestazione a Firenze, ha dichiarato sul proprio sito che la caccia in Italia uccide quasi mezzo miliardo di animali ogni anno, sette volte la popolazione umana del nostro Paese.
Obiettivo dell’associazione animalista è quello di abolire la caccia e di tutelare gli animali selvatici – “Ci impegniamo per creare una nuova modalità di rapporto tra uomini e animali selvatici, che sia basato su una loro coesistenza pacifica. I metodi non cruenti per la gestione degli animali selvatici esistono e funzionano. A differenza dei fucili dei cacciatori, che negli anni si sono dimostrati del tutto inefficaci nel risolvere i conflitti tra animali selvatici e attività umane. Le Istituzioni non dimostrano interesse verso i metodi non cruenti, che sono considerati una soluzione troppo costosa rispetto alla caccia.”
#BASTASPARARE
Per abolire la caccia e promuovere la protezione degli animali selvatici la Lav ha lanciato già da qualche anno la petizione popolare #BASTASPARARE chiedendo al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro delle politiche Agricole Alimentari e Forestali e ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati una nuova Legge che vieti la caccia sul territorio nazionale e garantisca la protezione degli animali selvatici in quanto esseri senzienti.
L’associazione ha evidenziato il fatto che la caccia è estremamente diseducativa perché ripropone un approccio di violenta sopraffazione nei confronti di coloro che non si possono difendere e che gli animali selvatici non possono essere considerati oggetti a disposizione dei fucili dei cacciatori bensì esseri senzienti con una loro identità e con il diritto a poter vivere la loro vita nell’ambiente in cui sono nati.
Per firmare la petizione bastano pochi minuti, utilissimi per salvare la vita degli animali selvatici.
Ph credit: Lav