Vi siete mai chiesti come sarebbe il mare senza pesci? Gli oceani di tutto il mondo sono invasi dalla plastica e dall’inquinamento, ed i pesci non hanno certo vita facile. Sentiamo sempre più spesso di tartarughe marine che ingoiano pezzi di plastica credendo che sia cibo, o pesci imprigionati in buste. Il pesce non è cibo.
Il pesce non è cibo
La plastica è il peggior nemico degli animali marini, e mentre cerchiamo di distruggere questo killer, c’è ancora chi considera il pesce un prelibato cibo.
E c’è chi va a ancora a pesca, chi cucina il pesce, chi fa sfruttamento ittico, chi fa pesca eccessiva e quella illegale.
La risposta è che tutto ciò provoca notevoli danni a livello ambientali.
Abbiamo chiesto al saggista Franco Libero Manco, presidente dell’AVA, associazione Vegan Animalista, cosa ne pensa di tutto questo sfruttamento.
“La morte del pesce, in qualunque modo avvenga per opera dell’uomo, è un fatto detestabile, crudele, brutale. Si preferisce pensare che il pesce non soffra dal momento ché non può emettere urla laceranti e disperate come gli animali terricoli quando vengono violentati e uccisi dall’egoismo umano.
Ma se noi umani potessimo udire il loro grido di dolore quando vengono estratti dal loro mondo naturale, quando vengono dilaniati dagli arpioni o dalle fiocine, quando vengono bolliti, arrostiti, eviscerati ancora vivi, un uragano di terrore coprirebbe la faccia della terra e nessuno più avrebbe il coraggio di uccidere o mangiare le creature del mare. E non basterà il consenso dei falsi e bugiardi nutrizionisti televisivi a giustificare davanti alla Vita l’uccisione di miliardi di creature innocenti.”
Cosa dovrebbe fare ogni umano per evitare ulteriori danni al nostro eco sistema?
“Lasciate stare il mare, rispettate questo grande e meraviglioso specchio di cristallo, questo mondo affascinante e misterioso. Non violentate le sue creature, non macchiate di sangue l’azzurro del mare. Il pesce, i molluschi, i crostacei non sono cose inanimate, oggetti senz’anima, frutti, patate o sassi senza vita: sono esseri come noi di forma diversa, come noi capaci di sofferenza, di paura, di angoscia. Il dolore è ciò che accomuna tutti i viventi ed è palese quando il pesce si dimena e si contorce nello spasimo cercando inutilmente di ritornare nel suo mondo.”
I pesci sono entità senzienti
Franco Libero Manco sottolinea durante il nostro incontro: ”Gli animali acquatici non sono entità meno sensibili e meno intelligenti degli animali terricoli. Sono dotati di sistema nervoso e accusano come noi il dolore e la paura. L’intelligenza del delfino supera di gran lunga quella del cane.”
Il saggista definisce il pesce come un essere dotato di percezioni sofisticatissime, mettendo in risalto caratteristiche quali l’agilità e la velocità con cui il pesce si muove nel suo ambiente naturale, creando qualcosa di prodigioso.
Quindi ci ostiniamo a uccidere i pesci per soddisfare solo un piacere gastronomico, quale è il suo pensiero a riguardo?
“Io spero ardentemente che tutti coloro che pescano, vendono o cucinano il pesce, si aprano alla sensibilità e all’intelligenza dell’uomo civile, evoluto, responsabile, compassionevole, imparino a valorizzare, apprezzare e rispettare gli abitanti degli oceani. Da questo verrà la nuova coscienza umana in grado di porre le basi per un mondo finalmente migliore.”
Ce lo auguriamo anche noi, perché un mare senza pesci non riusciamo a immaginarlo.
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