Gli sportivi possono essere vegetariani o addirittura vegani? Ecco perché sì!
Ultimamente si sente parlare spesso di dieta vegetaria o vegana (è questo il caso di chi, oltre alla carne, non mangia neanche i derivati animali come il latte, i formaggi e le uova), dal momento che sono sempre di più le persone che scelgono questo regime alimentare. Alcuni lo reputano più sano o più sostenibile per il pianeta terra, altri compiono una scelta etica – quella di non ammazzare altri esseri viventi – mentre qualcuno semplicemente serve la moda. Ma cosa succede se a scegliere di diventare vegetariano o vegano è uno sportivo? Questa scelta può inficiare in qualche modo le sue prestazioni? E soprattutto, è possibile fare sport, allenarsi ed essere competitivi, anche senza assumere attraverso l’alimentazione proteine animali? Per fare chiarezza su questo delicato argomento, è fondamentale prima sfatare dei luoghi comuni assolutamente falsi.
Primo fra tutti, quello secondo cui solo le proteine animali contribuiscono all’incremento della forza e della massa muscolare, con conseguente migloramento delle proprie prestazioni sportive. Nulla di più falso: a essere necessarie, infatti, sono le proteine in sé; che siano di derivazione animale oppure no non è importante. Le proteine, infatti, sono imprescindibili per mantenere l’organismo in buona salute, dal momento che queste particelle sono responsabili di funzioni di primaria importanza nella cellula. Le proteine sono coinvolte nella funzione immunitaria, in quella di trasporto (di minerali, ossigeno, lipidi, ecc.), nella funzione ormonale, energetica e in moltissime altre. Una dieta alimentare corretta, in grado di preparare adeguatamente il corpo allo sforzo fisico, è dunque quella che prevede un apporto sufficiente di proteine. Queste sono formate da micro-particelle dette amminoacidi: alcuni sono prodotti dallo stesso organismo, altri invece – gli amminoacidi cosiddetti “essenziali” – possono essee ricavati da alimenti quali la carne e i suoi derivati, ma anche vegetali come legumi e soia.
Certo, è anche vero che il valore biologico delle proteine varia a seconda che queste siano di origine animale o vegetale. Le proteine animali vantano un maggiore valore biologico rispetto a quelle vegetali, ma queste ultime, combinate, possono raggiungere tranquillamente gli stessi valori biologici di alimenti altamente proteici come la carne, le uova e i derivati dei formaggi. Le combinazioni più efficaci, quelle in grado di fornire agli sportivi l’apporto ideale di proteine, sono quelle che vedono un mix di cereali e legumi. In conclusione, si può dire che non c’è alcun problema se uno sportivo – indipendentemente che faccia sport a livello amatoriale o agonistico – decide di seguire un regime alimentare vegetariano o vegano, se lo fa con cognizione di causa.
Ciò vuol dire che deve informarsi e conoscere molto bene i valori nutrizionali dei singoli alimenti, imparando al contempo a combinarli in maniera tale da creare pietanze in grado di fornigli tutti i nutrienti necessari all’attività sportiva. Per gli adulti, l’assunzione media giornaliera di proteine raccomandata dai nutrizionisti equivale a circa 0,7-0,8 grammi di proteine per chilogrammo di massa corporea. Tanto più si fa sport, e quanto più l’attività è intensa, tanto più questo valore aumenta: le richieste dell’organismo aumentano e la dieta quotidiana, che sia vegetariana/vegana oppure no, deve fare in modo di soddisfarle.
Redazione IlVegano