Domenica 1° settembre sono ricominciate le uccisioni per la preapertura della caccia. Condividiamo il comunicato stampa che LAV ha scritto sul proprio sito, per comprendere a cosa stiamo andando incontro.
Comunicato LAV
DOMENICA 1° SETTEMBRE MASSICCIA PREAPERTURA DELLA CACCIA. LAV: RICOMINCIANO LE UCCISIONI IN QUASI TUTTE LE REGIONI, IN ANTICIPO SUL CALENDARIO. 65 VITTIME UMANE NELLA PASSATA STAGIONE
Anche quest’anno, da domenica 1° settembre, l’apertura “anticipata” della stagione di caccia – purtroppo prevista per legge alla terza domenica di settembre di ogni anno – sarà massiccia e coinvolgerà quasi tutte le Regioni e Province autonome, a esclusione della Liguria.
Cosa implica la preapertura della caccia
Mentre il tema della tutela della natura è al centro dell’agenda nazionale e internazionale sotto la spinta di gravi emergenze ambientali e di movimenti come Fridays for Future, in Italia, invece di preservare l’ambiente dalle stragi di caccia, nulla sembra cambiare e si tornerà a sparare quindi già da domenica prossima, in sostanziale assenza di controlli, oppure con controlli incredibilmente affidati agli stessi cacciatori.
Il riordino delle Province, deciso pochi anni fa da uno degli ultimi Governi, ha determinato in molti casi l’azzeramento dei corpi di Polizia Provinciale, deputati ai controlli venatori. È facile immaginare che in queste condizioni si tratterà di una vera e propria mattanza, e come essere certi che si limiti alle sole specie cacciabili in regime di preapertura?
“Le preaperture non sono affatto obbligatorie – afferma Massimo Vitturi, responsabile LAV Animali Selvatici – tuttavia, in gran parte delle Regioni d’Italia, non passa anno che esse non siano concesse da amministratori che, nella continua ricerca di consenso politico, sono disposti a sacrificare la vita di milioni di animali, una mattanza grave tanto sotto l’aspetto etico, tanto sotto il profilo dell’equilibrio ambientale”.
L’atteggiamento compiacente di alcuni amministratori verso le richieste dei cacciatori è dimostrato proprio in questi giorni dalla Regione Marche, dove un nostro intervento al TAR di Ancona ha consentito di sospendere le preaperture.
Vittime della caccia
Ora, ci auguriamo che la Giunta regionale non stia pensando di emettere una nuova delibera che, in violazione della decisione del TAR, consenta comunque l’apertura della caccia fin dal 1° settembre… Consentire di sparare fin dal primo settembre, oltre a comportare l’uccisione di un maggior numero di animali, determina un grave impatto sugli equilibri ambientali e costituisce un grave rischio per i tanti turisti ancora in vacanza in questo periodo.
Una concessione che accomuna trasversalmente tutte le forze politiche, senza distinzione di colore, unite nel concedere sempre qualcosa in più ai fucili dei cacciatori.
Dal 1° settembre al 31 dicembre 2018 l’Associazione Vittime della Caccia ha contato ben 65 vittime umane (16 morti e 49 feriti, tra cui anche due bambini) a causa della caccia: gli incidenti di caccia sono frequenti, così come sono frequenti le invasioni ai danni delle proprietà private.