Qualcuno lo chiama benessere, il libro sui falsi miti della felicità animale
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Qualcuno lo chiama benessere, il nuovo libro di Bekoff e Pierce sui falsi miti della felicità animale

“Qualcuno lo chiama benessere”, un titolo che fa riflettere, per il nuovo libro di Mark Bekoff, professore emerito di Ecologia e biologia evoluzionistica presso la University of Colorado, e Jessica Pierce, autrice di numerosi libri, tra i quali Morality Play: Case Studies in Ethic e da sempre impegnati nel rispetto di tutti gli animali.

Qualcuno lo chiama benessere, il libro contro i falsi miti della felicità animale

Qualcuno lo chiama benessere, edito da Sonda, ed in uscita nei prossimi giorni in Italia, ci spiega i falsi miti della felicità animale. Un testo straordinario, raccontato dall’esperienze e testimonianze dei due autori, che con parole semplici ci aiutano a comprendere ciò che abbiamo tolto agli animali a causa del nostro egoismo.

Bekoff e Pierce mettono in evidenza ciò che di più importante apprezzano tutti gli esseri viventi: la libertà, la stessa libertà che gli uomini si tengono stretta e che, invece viene negata agli animali; soprattutto a quelli che soffrono negli allevamenti intensivi, negli zoo, nei circhi, e nella ricerca scientifica, facendo un appunto anche agli animali domestici.

Per un futuro diverso e migliore

Qualcuno lo chiama benessere oltre ad essere una riflessione, vuol essere anche una speranza in un futuro diverso e migliore, augurandoci che gli uomini da qui a breve non si cibano più di animali.

Gli autori fanno una approfondita ricerca su come già negli anni sessanta, si parlava delle 5 libertà, stabilite come parte integrante di 85 pagine, il cosiddetto Rapporto Brambell per la tutela degli animali, nel contesto agro-pastorale e condotto dal governo inglese.

Si soffermano sul fatto di come gli umani schiavizzano gli animali – “li facciamo faticare, e ne sfruttiamo pelle e corpo, ne limitiamo la libertà di azione e poniamo vincoli su come e con chi hanno la facoltà di interagire. Non permettiamo  che si scelgano la famiglia né gli amici, decidiamo noi per loro se, quando e con chi dovranno accoppiarsi e crescere la prole, e spesso portiamo via i loro piccoli appena nati. Ne controlliamo i movimenti, i comportamenti, le interazioni sociali, assoggettandoli alle nostre volontà o ai nostri egoistici fini economici.

Animali oggetti e non soggetti, è così che a causa del marketing abbiamo trasformato gli animali. Ma gli animali sono esseri dotati di senzienza come tutti gli esseri viventi, ed è per questo che occorre cambiare, e agire subito.

Gli autori si chiedono – Cosa possiamo fare per rendere liberi gli animali che sfruttiamo?

Al mondo d’oggi c’è qualcosa che non va e la risposta certa è, leggendo le pagine del testo, considerare la scienza del benessere psicologico degli animali, cioè aver cura delle libertà reali degli animali, compresi i benefici psicologici derivanti dalla facoltà di scelta, di controllo e di azione.

Animali usati dalla scienza

Bekoff e Pierce, nei vari capitoli di Qualcuno lo chiama benessere, affrontano anche il problema degli animali usati dalla scienza, come i gatti e i ratti, questi ultimi, simpatici animali, che non hanno nulla di diverso dagli animali di compagnia, e la questione sugli animali selvatici uccisi per sport.

In tempi come questi, conoscere le 5 libertà è davvero opportuno, visto che forse più di qualcuno le ha dimenticate:

1. La libertà dalla fame e dalla sete, attraverso l’accesso diretto all’acqua e a un’alimentazione sana ed energetica.
2. La libertà da condizioni di disagio, allestendo un ambiente appropriato.
3. La libertà dal dolore, dalle ferite e dalle malattie, attraverso la prevenzione, oppure una tempestiva diagnosi e la cura.
4. La libertà di comportarsi secondo natura, garantendo sufficiente spazio, mezzi adeguati e permettendo a ciascun animale di godere della compagnia dei membri della propria specie.
5. La libertà dalla paura e dallo stress, garantendo condizioni e trattamenti che non provochino sofferenza psicologica.

Dopo aver letto il libro capirete che l’unica soluzione è quella di promuovere le libertà e passare dall’Antropocene alla rivoluzionaria età del Compassiocene, epoca caratterizzata dalla compassione umana nei confronti degli altri animali.

Buona lettura!

di Antonella Tomassini

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