Si è concluso il 13 ottobre scorso a Torino negli spazi del ristorante di EDIT la sesta edizione del concorso The Vegetarian Chance.
I vincitori del concorso The Vegetarian Chance
Il primo classificato del concorso The Vegetarian Chance è stato Ueda Satoru, di nazionalità giapponese ed è lo chef del ristorante stellato Gardenia di Mariangela Susigan.
È la prima volta che vince un giapponese dopo che dal 2016 il concorso ha sempre annoverato tra i suoi partecipanti almeno uno proveniente dal paese del Sol Levante.
Secondi si sono classificati a pari merito il belga Sylvester Schatteman del ristorante Hofke Van Bazel e Hayao Watanabe, anche esso giapponese del ristorante Franceschetta di Modena.
La prestigiosa giuria, presieduta da Pietro Leemann e composta da Marco Lanzetta, medico chirurgo vegano, Salvatore Alessandro Giannino, nutrizionista cattedra UNESCO, Marco Sacco, chef Piccolo Lago (due stelle Michelin), Edoardo Ferrante, vegan chef de L’Orto già salsamenterio, Carlo Passera, giornalista di Identità Golose ha designato i piatti vincenti.
Piatti colorati e naturali
Ueda Satoru ha realizzato Zuppa francigena con erbe selvatiche e Bosco e radici con labnè di mandorle.
Due piatti che nascono dall’unione del territorio e della sostenibilità: erbe selvatiche come borragine, ortica dioica e spinacio buon enrico, si uniscono a un cereale quasi dimenticato come il sorgo per realizzare una zuppa di legumi sorprendente.
Ed il suo viaggio nella natura è proseguito nel bosco con le radici protagoniste del secondo piatto con una salsa di abet.
Sylvester Schatteman, invece ha realizzato Ragù di funghi con patata soffiata e Barbabietola marinata.
Mentre Hayao Watanabe ha presentato Aki (piatto tradizionale giapponese) e “orata” ripiena piemontese. Anche se il nome non fa pensare a un piatto veg si tratta di un dolce 100% vegano, dove sono stati associati ingredienti giapponesi come daikon e sakè con la nocciola.
Inoltre a Sylvester è stato conferito anche il premio speciale di Ricola con questa motivazione: “Per aver preso la responsabilità del grandissimo orto, ricco di verdure e fiori edibili, che cura personalmente nel tempo libero, e per la sua passione per le erbe aromatiche, tanto da aver conseguito –come unico cuoco belga- il diploma di erborista”.
Durante la premiazione condotta da Pietro Leeman e Gabriele Eschenazi, ideator della manifestazione numeroso e caloroso è stato il pubblico che ha accolto i vincitori con un lungo applauso.
Ed anche noi ci uniamo a loro, e guardando i piatti elabotrati durante il concorso può solo venirci l’acquolina in bocca.