La dieta vegana fa ancora discutere se a seguirla sono i bambini, nonostante sia entrata di diritto tra i regimi alimentari alternativi.
Chi non conosce il caso dei genitori di Cagliari apparso tra polemiche e dibattiti su tutti i giornali?
La coppia aveva fatto seguire al figlio di 15 mesi una alimentazione vegana, e preoccupata per il fatto che il piccolo non avesse appetito lo aveva portato subito in ospedale, dove i medici dopo aver scoperto che il piccolo seguiva una dieta vegana hanno iniziato a nutrirlo con un’alimentazione onnivora, segnalando il caso alla procura dei minori.
Il caso si è concluso dopo un anno nei giorni scorsi con l’assoluzione dei genitori per non essere stati loro la causa della lentezza della crescita del figlio, riconoscendo che il bambino aveva avuto invece un ritardo nell’ accrescimento e un calo ponderale dovuto al periodo.
Il tribunale ha accertato inoltre, che il bambino dopo un anno, nonostante avesse ripreso la dieta vegana cresceva normalmente e non aveva nessun problema di salute e che i problemi invece erano dovuti alla contrazione della sesta malattia e ad un periodo di inappetenza.
L’avvocato Carlo Prisco, legale dei due genitori ha spiegato ai microfoni di Radio Cusano Campus, come sono andati i fatti, “E’ una storia come purtroppo non poche ne capitano. Ormai in questi ultimi decenni la storia giudiziaria ci ha abituato a vedere casi simili. Casi in cui un bambino manifesta dei problemi di salute di vario genere o una lentezza nell’accrescimento calcolata in base alle tabelle standard e in questo caso i sanitari fanno subito la solita domanda, chiedono che alimentazione segua il piccolo e se la risposta è vegana ecco che scatta la conclusione che qualsiasi male sia riconducibile a questa alimentazione”.
Prisco ha sottolineato che “In questo caso è successo proprio questo: un bambino di 15 mesi ha avuto un calo ponderale e una lentezza nell’accrescimento che prima è stata dovuta alla contrazione della sesta malattia e poi probabilmente a un problema di quantità di alimentazione del bambino, che per vari motivi mangiava poco. I genitori lo hanno portato in ospedale, qui i sanitari hanno accertato che era vegano e hanno subito concluso che bisognava segnalare il caso alla procura dei minori cominciando subito ad alimentarlo in modo onnivoro per loro convinzione che il problema andasse risolto semplicemente così.”
“Il bambino è tornato a casa”, spiega l’avvocato, “i suoi genitori hanno ricominciato ad alimentarlo in modo vegano, però nel frattempo si era aperto il procedimento giudiziario per accertare le loro eventuali responsabilità. Per fortuna gli esami nell’anno successivo hanno accertato che il bambino mangiando vegano è stato benissimo, è cresciuto normalmente, non ha avuto nessun problema e quindi il tribunale ha fatto cadere tutte le accuse nei confronti dei genitori, prendendo una decisione molto importante, perché alla fine si dice proprio che la scelta vegana non rappresenta una scelta biasimevole”.
L’avvocato ha concluso il suo intervento a favore dei genitori di Cagliari e soprattutto di tutti i genitori che decidono di alimentare i propri figli con la dieta vegana: “Chi pensa che questa sia una scelta folle sbaglia. Il problema è a monte. Siamo così sicuri che l’alimentazione onnivora sia quella giusta? Lo diamo per scontato per nostra abitudine, già se fossimo indiani non la penseremmo così. Questo dei due genitori di Cagliari non è un caso isolato. Io in questo settore ho maturato una certa esperienza. Io sono vegano da alcuni anni, prima ancora ero stato vegetariano pe. Se avessi un figlio anche io gli farei seguire la dieta vegana. L’essere umano non è fatto per mangiare cibi cucinati, questo è un fatto di logica che ciascuno di noi può raccogliere con l’osservazione”.
E noi siamo d’accordo con l’avvocato Prisco, e aggiungiamo che la dieta vegana se non improvvisata ma seguita da medici specializzati può essere seguita anche dai bambini piccoli.
Fonte dell’intervento di Carlo Prisco a Radio Cusano Camper: www.articolotre.com
di Antonella Tomassini