Con la ricetta di oggi vi porto nella mia terra, l’Abruzzo, tra grani antichi ed erbe selvatiche.
La pizza scima è una focaccia semplice contadina che nel dialetto abruzzese vuol significare senza lievito aggiunto, ed è tramandata da comunità ebraiche storicamente presenti anni fa in questa regione.
E’ una sorta di pane azzimo che viene mangiato in accompagnamento ad altre pietanze della cucina agreste e nella mia versione ho voluto sperimentare una farcitura con i cacigni, delle erbe spontanee di campagna molto simili al tarassaco.
Con la stessa dose di impasto potrete preparare la classica pizza scima, senza farcirla, dell’altezza di circa 1,5 cm, cospargendo la superficie di olio e se preferite di sale grosso tritato.
Ecco la ricetta per preparare la pizza scima ripiena con cacigni e mandorle.
Ingredienti
gr. 360 di farina integrale di farro
gr. 240 di farina integrale Senatore Cappelli
gr. 300 di cacigni
gr. 50 di olio evo + 5 cucchiai
ml. 200 di vino bianco secco
sale fino e sale grosso q.b.
gr. 30 di pomodori secchi
gr. 50 di mandorle tritate grossolanamente
menta fresca a piacere
1 spicchio di aglio
ml. 110 circa di acqua
Procedimento
Mettere in ammollo in acqua bollente i pomodori secchi per circa 2 ore, scolarli e ridurli a pezzetti.
Lessare in acqua bollente salata i cacigni per 5 minuti, scolarli, spezzettarli con l’aiuto di una forbice e ripassarli in padella con l’aglio schiacciato, i pomodori e 4 cucchiai di olio evo. Trascorsi 4 minuti spegnere il fuoco ed unire le mandorle.
Sulla spianatoia mescolare le due farine con un pizzico di sale fino, l’olio, il vino e gradatamente unire l’acqua. Impastare, dividere in due parti e con il mattarello creare due dischi di circa 24 cm di diametro. Oliare una teglia, adagiare un disco, versare la verdura e ricoprire con il secondo disco. Sigillare i bordi e con un coltello incidere la superficie. Cospargere con 1 cucchiaio di olio e trasferire in forno caldo a 200° per circa 30 minuti.
Trovate le mie ricette vegan nel mio blog “L’orto ghiotto di Simona” e potete contattarmi sulla mia pagina Facebook.
di Simona Camplone