Si è conclusa ieri, 10 dicembre la Giornata mondiale per i diritti degli animali, in concomitanza anche della Giornata mondiale dei diritti umani, una giornata per ricordare che libertà e giustizia sono valori alla base di ogni individuo aldilà di razza, genere e specie.
Istituita nel 1998 dall’associazione animalista inglese Uncaget Campaigns , per diffondere il pensiero che anche gli animali, anche se non hanno voce hanno gli stessi diritti degli uomini alla vita e alla libertà.
Se calcoliamo il numero degli animali che ogni giorno vengono uccisi per diventare cibo, e il numero degli animali che vengono sfruttati e maltrattati potremmo rabbrividire.
Ieri in tutto il mondo ci sono state manifestazioni nelle piazze, eventi e proiezioni per ricordare l’importanza del rispetto verso gli animali domestici e selvatici, commemorando animali maltrattati ed uccisi per la assurda cattiveria degli uomini, e per sensibilizzare i cittadini.
Chiediamoci perché non considerare al nostro pari anche gli animali in tutti i loro aspetti, non hanno scelto loro di vivere in uno zoo, o di lavorare in un circo o di essere cavie per testare i nostri farmaci o i nostri cosmetici.
Quali sono i diritti degli animali?
Come sostiene il Farm Animal Welfare Council proteggere la loro libertà dalla fame, dalla sete, e dalla malnutrizione provvedendo loro un facile accesso all’acqua fresca e a una dieta sana per godere di una piena salute e vigore, libertà dalla costrizione di vivere in ambiente disagevole, fornendo un ambiente appropriato che comprenda un riparo e una confortevole area di riposo, libertà dal dolore, dalle lesioni, dalle malattie con la prevenzione o una rapida diagnosi e relative cure, libertà di esprimere un comportamento normale avendo cura di fornire loro uno spazio sufficiente, adeguate suppellettili e compagnia di altri animali della stessa specie, libertà dalla paura e dall’angoscia, assicurando loro condizioni e situazioni che evitino la sofferenza mentale.
Riflettiamo, allora, perché sarebbe utile capire che tutti hanno il diritto ad essere se stessi e soprattutto il diritto alla vita.
di Antonella Tomassini