Crescere bimbi sani senza farmaci e chirurgia
Di Michela Bianchini e Daniele Bricchi
Alcuni genitori ci hanno chiesto di scrivere tappe e modalità di questo particolare tipo di scienza di salute, di svezzamento e nutrizione, in quanto tale pratica è probabilmente una delle ragioni per cui il piccolo Alfred (nato il 10/04/2002) gode di una salute ottima. In effetti dall’igienismo abbiamo avuto molte delle risposte che non trovavamo altrove, e il bimbo non ha mai avuto bisogno di alcun tipo di terapia. Quindi nessun ricorso a vaccini, antibiotici, o altri farmaci chimici, ma neppure nessun ricorso a rimedi tradizionali alternativi, quali quelli omeopatici, fitoterapici, ayurvedici ecc.. Ci siamo decisi a scrivere la nostra esperienza perché potrebbe essere utile a tantissimi altri genitori e a chiunque sia interessato all’argomento bambini e salute. Siamo convinti che, se messo a disposizione del grande pubblico, l‘Igienismo, ovvero la scienza della salute, risolverebbe i problemi di milioni di persone e riteniamo sia profondamente ingiusto e crudele che tale scienza non venga divulgata.
Prima di parlare dello svezzamento, vorremmo brevemente fare alcune considerazioni. E’ necessario sottolineare che la salute di un individuo non dipende solamente dal suo modo di alimentarsi e dal suo modo di comportarsi dalla nascita in poi, ma anche dal tipo di nascita (vedi i problemi causati dalla medicalizzazione del parto), da come è vissuta la gravidanza, e ancora prima, da come vivevano i nostri genitori e, ancora più indietro i nonni, ecc.. Insomma noi dipendiamo da un plasma germinale, da un patrimonio genetico da cui possiamo ereditare pregi o difetti, un buon livello di energia o tare. Ne consegue che il futuro genitore che si vuole bene, che ha cura di se stesso, adottando uno stile di vita intelligente, non otterrà solo benefici personali, ma eviterà anche di arrecare danni ai propri geni, che sono le basi di partenza dei suoi futuri figli. Per contro abitudini, per esempio, come quella di fumare, di bere alcolici, l’uso di eccitanti come cacao e caffè, droghe, farmaci e vaccini, l’eccesso di stress, l’eccesso di pensieri e sentimenti negativi, l’ eccesso o la carenza di attività fisica, l’insufficienza di riposo e sonno, l’alimentarsi in eccesso (in particolare quello proteico e amidaceo) e con poca cura, passare troppo tempo in luoghi chiusi, inquinati e irradiati, danneggiano seriamente noi e intaccano i nostri geni, per cui è più probabile che predisponiamo i nostri figli a delle tare. Tali abitudini sono tra le cause dell’indebolimento dell’individuo nonché della razza umana. L’incapacità di procreare e l‘infertilità crescente presso uomini e donne sono solo alcuni dei segni di questo “indebolimento della specie”.
Si configura qui una responsabilità individuale non solo nei confronti della nostra salute e dei nostri figli, ma anche nei confronti della collettività e del sistema nel suo insieme, in funzione del fatto che siamo tante entità facenti parte di un tutto.
Rimandiamo il lettore, che vuole approfondire il discorso delle cause dei disturbi, delle basi della salute e di quanto serve per autogestire la salute senza farmaci, allo studio della letteratura igienista naturale e affine. Tale studio servirà anche a comprendere meglio a cosa è dovuta la scelta di questo tipo di approccio, di svezzamento e i risultati ottenibili.
Premettiamo che, anche all’interno dello stesso metodo, le tappe, i tempi e i modi possono variare notevolmente a seconda degli individui, delle sue condizioni, delle situazioni e della preparazione fatta durante un dato percorso. Per cui la storia che vi presentiamo non è esposta con l’intento che venga copiata alla lettera, ma è offerta con il vivo e sincero augurio che faccia sorgere il desiderio di approfondire, che facciate vostre certe consapevolezze, e che, unite al vostro vissuto (unico ed irripetibile), possa dare altrettanti risultati positivi e anche migliori di quelli da noi ottenuti. E’ importante informarsi e sperimentare in modo da poter scegliere consapevolmente in prima persona, senza delegare ad altri.
Premesso che la preparazione al parto è di notevole importanza, arriviamo al momento della nascita.
Prima due care amiche e poi due brave ostetriche dell’ospedale di Porretta Terme, centro nel quale si pratica il parto naturale, hanno assistito alla nascita di Alfred: senza fretta, senza imposizioni, ne interventismi di alcun genere. Abbiamo lasciato che il cordone ombelicale smettesse di pulsare, prima di tagliarlo. Daniele, dopo aver tagliato il cordone ombelicale, ha pulito gli occhi del piccolino con un batuffolo di cotone e acqua pulita. Abbiamo rifiutato che al bimbo venisse applicata la pomata di antibiotico negli occhi e praticata l’iniezione di vitamina k. Abbiamo evitato di lavare i bimbo per non togliere quella sua pellicola protettiva naturale. Abbiamo evitato che il piccolino venisse separato da sua madre per qualsiasi ragione. Ci siamo accertati che non gli venisse propinato acqua e zucchero, né qualsiasi altro tipo di aggiunta.
Il giorno dopo ci siamo dimessi dall’ospedale.
Michela durante il periodo di gravidanza e di allattamento ha continuato con la sua alimentazione prevalentemente vegetariana, senza carne e latticini, ma ricca di: tutti i tipi di frutta e verdura cruda, semi crudi (sesamo, girasole), frutta secca (datteri, uva passa, fichi secchi, albicocche secche), noci (noci, mandorle, nocciole, pistacchi non tostati-non salati), verdura cotta ( zucche, patate, biete, finocchi), un po’ di legumi, in particolare lenticchie, cereali integrali quali riso, miglio, grano saraceno, farro. Qualche uovo a settimana.
Ogni donna se opportunamente informata, sostenuta e incoraggiata può allattare i propri bimbi.
Alfred è stato allattato al seno da mamy Michela, come alimento esclusivo per i primi sei mesi. L’unica eccezione fu quando la sera del suo terzo giorno di vita piangeva forte e pareva non avere nessuna intenzione di dormire (fu la volta che ci immaginammo la difficile situazione di quei genitori di bimbi insonni anche per lunghi periodi). Non vi era ancora la montata lattea (avvenuta in quinta giornata) e ci pareva proprio che in quel momento Alfred non volesse accontentarsi del colostro. Decidemmo allora di tagliare in due un’arancia dolce e matura, di spremerne metà e di offrirne il succo con il biberon al bimbo, che dimostrò di gradire tantissimo tale pensiero: smise subito di piangere, divorando quel nettare, per poi appisolarsi dormendo profondamente tutta la notte.
Allattamento
Frequenza delle poppate, richieste da Alfred: 5 al giorno (a volte solo 4 ).
Distribuite in questo modo: la 1^ cadeva tra le 6:00 e le 8:00; la 2^ tra le 9:00 e le 11:00; la 3^ tra le 12:00 e le 14:00; la 4^ tra le 15:00 e le 17:00; e la 5^ tra le 19:00 e le 21:00.
Alfred manteneva dalle 3 alle 4 ore tra una poppata e l’altra. Tale spazio di tempo permetteva al cibo di essere digerito, prima che altro latte raggiungesse il tratto digestivo. Questo preveniva in sostanza piccole indigestioni, che, se ripetute, alla fine avrebbero creato una infiammazione e uno stato cronico di putrefazione gastrointestinale, quindi “tossiemia”, da cui avrebbero avuto origine non solo i rigurgiti e le coliche, ma tutti i più comuni disturbi dell’infanzia (tanto frequenti da essere ritenuti ineluttabili e normali!).
In base ai nostri studi sull’igienismo ci siamo convinti dell’inopportunità e dannosità sia per il bimbo che per la madre dei pasti troppo frequenti e dell’allattamento notturno. Abbiamo quindi favorito quelle condizioni psicologiche e ambientali che hanno permesso ad Alfred di dormire tutta la notte per tutti i primi 6 mesi.
Al sesto mese Michela decideva che era arrivato i momento di iniziare il divezzamento (ad Alfred erano cresciuti i due incisivi superiori ed inferiori e manifestava vistosamente il suo interesse per la frutta), sicché si decise di sospendere la poppata delle 10:00 e sostituirla con del succo d’arancia. A questo punto il bimbo iniziò a chiedere una poppata notturna.
E’ importante non aggiungere mai zucchero o altro dolcificante alla frutta, ed è bene consumare i succhi subito dopo averli preparati, perché l’aria e la luce ne danneggiano velocemente i preziosi nutrienti. Evitate la frutta acerba, ma preferite quella ben matura e possibilmente coltivata in modo naturale. Offrite la frutta da sola e lontana dai pasti di latte. Siamo contrari alle poppate ad orario stabilite dai genitori: il bimbo non deve mangiare se non ha fame, ed è importante comprendere che il pianto è il modo in cui i neonati possono esprimere diversi tipi di stati e bisogni. Siamo convinti che spesso il pianto viene scambiato per bisogno di cibo, anche quando è dovuto ad altre cause e ciò porta ad una ipernutrizione da cui prima o poi l’organismo si dovrà difendere con vari sintomi.
Un mese più tardi decidemmo di sospendere la poppata delle 16:00 per introdurre un pasto di succo d’uva, naturalmente sempre fresco, fatto in casa e crudo. Arancia al mattino e succo d’uva al pomeriggio fino all’ottavo mese.
Fino al primo anno abbiamo continuato in questo modo: 4 pasti di latte al seno e due di frutta. Mattino latte al seno, mezza mattina succo d’arancia, per pranzo latte al seno, metà pomeriggio frutta dolce, la sera di nuovo latte al seno, ed infine una poppata notturna. Ogni nuovo alimento introdotto, viene dato inizialmente in quantità ridotta e poi crescente.
La frutta utilizzata fino al primo anno consisteva in agrumi, in particolare arance al mattino, mentre al pomeriggio davamo uva, prima in succo e poi a pezzettini, o mele grattugiate o frullate, o cachi, in genere come monopiatto.
Il latte è un alimento specie specifico, per cui non vi è nulla di più adatto e prezioso al bambino del latte umano. Il contenuto proteico di quest’ultimo si aggira attorno all’ 1%, mentre il suo contenuto di zucchero è piuttosto elevato; tra i latti dei mammiferi risulta essere il più povero di proteine, il più ricco di carboidrati, ed il più dolce.
Anche per questi motivi la frutta in particolare quella ricca d’acqua, quindi poco concentrata, è risultata il cibo migliore per iniziare lo svezzamento.
Nei primi mesi della vita, l’animale uomo costruisce muscoli, ossa, cartilagini, etc. ad un tasso di crescita così rapido, che non lo eguaglierà in nessun altro periodo della vita. Raddoppia il suo peso della nascita mediamente in 5 – 6 mesi. E realizza ciò con il latte materno, un alimento che contiene l’1% – l’1,5% di proteine! La frutta oltre a contenere preziose vitamine e minerali è l’alimento che la natura offre con il contenuto proteico più vicino al latte umano e quindi il più profittevole per il bambino, da alternare al latte materno almeno fin quando non ci si avvicina al completamento della dentizione. Altro argomento a favore della frutta consiste nel fatto che non contiene amidi. Noi igienisti, consigliamo di ritardare l’introduzione degli amidi (in particolare dei cereali) e di moderarsi con essi, in quanto principalmente nel bimbo piccolo non c’è sufficiente produzione di amilasi, l’enzima necessario per scindere gli amidi, e non ci sono ancora neppure abbastanza denti per masticare ed insalivare bene i grani, mentre con i primi incisivi i bambini possono masticare la frutta tenera senza problemi. Consideriamo i cereali non adatti allo svezzamento dei bambini.
Attorno al 12° mese si è sospesa la poppata della sera e abbiamo iniziato ad introdurre banane schiacciate (così l’amido si trasforma in zucchero rendendo questo frutto più digeribile), latte di mandorla fatto in casa e un po’ di frutta secca (datteri, fichi secchi, uva passa) frullate assieme alle mandorle o alle mele.
Fino al secondo anno la cena di Alfred era costituita prevalentemente da latte di mandorle, integrato da una banana e 3 datteri, che il bimbo consumava con il biberon.
Fare in casa e in pochi minuti il latte di mandorle è semplice.
Preparazione del latte di mandorle
Ingredienti:
1/3 di tazza di mandorle sgusciate e preventivamente sbucciate (per sbucciare le mandorle è necessario lasciarle a mollo nell’acqua tiepida per qualche ora, oppure immergerle 30 secondi in acqua bollente, a fuoco spento – si lasciano nell’acqua bollente solo il tempo necessario affinché la pellicina si tolga agevolmente e poi si tolgono subito, altrimenti cuociono – poi sciacquarle subito con acqua fredda e procedere a rimuovere le bucce).
1 tazza d’acqua
1 banana
3 datteri denocciolati e tagliati a pezzetti
Procedimento:
Frullate le mandorle con l’acqua per 5 minuti, quando il tutto è ben frullato aggiungete la banana e i datteri e frullate per un poco, finché il composto è omogeneo.
Fino a 15 mesi abbiamo continuato nel modo descritto utilizzando esclusivamente alimenti crudi, poi è stato introdotto gradualmente un pasto di cibo cotto al giorno (all’inizio non tutti i giorni), alternandolo con la poppata di mezzogiorno. Il pasto di cibo cotto consisteva in verdure cotte (patate, zucca comune, fagiolini). Niente cereali fino ai 2 anni di età.
Quindi, fino ai 21 mesi circa lo schema era: una poppata di giorno (mattino o mezzogiorno) a seconda dei turni di lavoro. Frutta a metà mattina, pasto di cotto eventualmente a mezzogiorno preceduto da verdura cruda. Pomeriggio frutta. La sera, latte di mandorle. Di notte, una poppata al seno.
Dai 21 ai 23 mesi il bimbo prendeva una poppata di latte materno al mattino, oppure di notte.
1 o 2 pasti di frutta acida nella mattinata. A mezzogiorno un pasto di cibo cotto preceduto da verdura cruda (cetriolo o carota o finocchio). Merenda nel pomeriggio con frutta dolce intera o frullata. Cena con latte di mandorle.
Dai 23 ai 24 mesi l’allattamento consisteva in una poppata un giorno sì e due no. Alfred non richiedeva più la poppata notturna.
Dai 2 anni, l’allattamento al seno è stato interrotto e sono stati introdotti i cereali senza glutine a pranzo (miglio, riso, grano saraceno, mais) preceduti da un po’ di verdura cruda (cetrioli, carote, finocchi, pomodori, insalata, zucchine). Talvolta, si trattava anche solo di un pezzettino di cibo crudo, ma è bene iniziare sempre i pasti con delle crudità prima di servirsi di cibo cotto, in quanto, ciò aiuta a contrastare la leucocitosi digestiva che produciamo quando assumiamo alimenti sottoposti a cottura, ma ciò aiuta anche a mantenere una buona quota di alimenti crudi, giornalieri, che sono quelli più importanti nell’alimentazione umana.
La mattina: frutta acida o semi acida. Al pomeriggio frutta e la sera verdure cotte. Qualche volta legumi, in particolare lenticchie, ma più spesso patate anche perché Alfred le adora. E’ stato introdotto l’avogado e un uovo alla settimana, in particolare il tuorlo, qualche volta crudo e a volte cotto. Usiamo solamente uova da coltivazione biologica e, quando è possibile, da piccolo pollaio, meglio se non gallate.
Alfred è vegetariano dalla nascita, totalmente vegano fino ai 2 anni e poi ovovegetaliano in seguito.
Gli alimenti di origine animale non sono adatti all’alimentazione umana perché l’uomo è vegetariano (frugivoro e raccoglitore) per costituzione naturale anatomofisiologica.
I dati riguardanti i gravi danni alla salute umana causati dall’uso di carni e latticini tracimano dalla letteratura scientifica. Bisogna anche ricordare che il carnivorismo, oltre ad essere causa di grandi dolori per l’uomo e sfruttamento indegno degli animali, è anche all’origine di gravi sconvolgimenti ambientali, considerato che per produrre proteine animali sono necessarie da 6 a 10 volte le risorse necessarie per produrre la stessa quantità di alimenti di origine vegetale. Vi è una stretta e documentatissima relazione tra carnivorismo, grave danno ambientale e fame nel mondo.
Crediamo che non sia in alcun modo possibile disgiungere le questioni di salute da quelle relative alla situazione socioeconomica e ambientale.
Le tappe in sintesi
-I primi sei mesi solo latte materno; 5 pasti al giorno.
-Dal 6° mese si inizia lo svezzamento con un pasto di succo d’arancia e una poppata notturna;
6 pasti al giorno, di cui 5 al seno e 1 di agrumi (mezza mattinata).
-Dal 7° mese si è sospesa la poppata del pomeriggio per introdurre il succo d’uva; 6 pasti al giorno, di cui 4 al seno e 2 di frutta (arance al mattino e uva il pomeriggio).
-Dall’ 8° mese al 12° abbiamo continuato allo stesso modo aggiungendo altre varietà di frutta nel pasto del pomeriggio, da alternare all’uva, in particolare mele, ma anche cachi; 6 pasti al giorno, di cui 4 al seno e 2 di frutta.
-Dal 12° mese abbiamo sospeso la poppata della cena, introducendo il latte di mandorle (frullate in casa con banana e frutta dolce concentrata); 6 pasti al giorno, di cui 3 di latte al seno 2 di frutta e 1 di latte di mandorla con frutta. Questo tipo di cena continuerà fino al secondo anno.
-Al 15° mese il bimbo consuma il suo primo pasto di cibo cotto; così si inizia, gradualmente e non tutti i giorni, ad introdurre vegetali cotti nel pasto del mezzogiorno, alternandolo con la poppata al seno; 6 pasti al giorno, di cui 2-3 di latte al seno, 2 di frutta (mezza mattina e merenda), 1 di vegetali cotti (non tutti i giorni), 1 di latte di mandorle (sera).
-Dal 21° mese la poppata al seno è una sola, ed è assunta al mattino o alla notte; 5 o 6 pasti al giorno, di cui 1 di latte materno, 2 o 3 di frutta, 1 di verdura cotta (oramai fisso), 1 di latte di mandorla.
-Dal 23° mese la poppata al seno è assunta a giorni alterni, e il bimbo non richiede più la poppata notturna.
-Alla fine del 2° anno si conclude l’allattamento materno. Si introducono gradualmente i primi cereali, rigorosamente senza glutine. Si introduce l’avogado e una o due uova biologiche a settimana; 5 pasti al giorno, di cui 2 o 3 di cibo crudo in prevalenza frutta, 1 o 2 di cibo cotto
( verdura e/o cereali).
-A 2 anni e 6 mesi si introduce un uso saltuario e molto moderato di cereali che contengono glutine, quali farro e kamut, mentre la segale, l’orzo e in particolare il grano comune (Triticum vulgare) sono utilizzati ancora più raramente. 4 o 5 pasti al giorno, di cui 2 o 3 di cibo crudo e 1 o 2 di cibo cotto. Ci sono giorni in cui consumiamo esclusivamente alimenti interi, crudi, vivi.
Il sale (cloruro di sodio) non è stato dato prima del 3° anno e in seguito molto moderatamente. Consideriamo questo sale inorganico nocivo per l’uomo. I sali di cui abbiamo bisogno sono contenuti negli alimenti e sono organici, quindi adatti ad essere assorbiti dagli animali. Fortunatamente il ritorno ad abitudini sane permette alle papille gustative di ritrovare la propria sensibilità, capace di percepire il vero sapore degli alimenti naturali, che risultano così molto gustosi senza bisogno di riempirli di condimenti. E’ bene evitare la frutta trattata col conservante in superficie e quella solforata, perché tossica, a causa di questo trattamento che serve a sbiancare la frutta secca.
Abbiamo evitato l’utilizzo di soia e tutti i suoi derivati. Il Seitan, e i vari prodotti a base di glutine, non sono stati inclusi nel programma, né durante né dopo lo svezzamento. I prodotti alimentari per l’infanzia, quali latte in polvere, omogeneizzati, liofilizzati, preparati per pappine di qualsiasi genere, non sono stati minimamente presi in considerazione, né utilizzati in alcuna misura in quanto oltre ad essere devitalizzati, non rispondono adeguatamente ai reali bisogni nutrizionali dei bambini. Abbiamo preparato ogni pasto in casa partendo da alimenti freschi, interi e crudi.
La frutta non andrebbe mai consumata dopo i pasti amidacei o proteici, mentre gli alimenti molto proteici e molto amidacei non andrebbero assunti nello stesso pasto. Per rendersi conto dell’importanza di tali misure è consigliabile leggere un buon libro di combinazioni alimentari.L’aceto di qualsiasi tipo è bandito perché ostacola la nutrizione nell’assimilazione (anche del ferro).
I nostri condimenti preferiti sono l‘olio extravergine d’oliva biologico e possibilmente pressato a freddo di provenienza il più possibile certa, il limone, l’avogado maturo.
Spesso prepariamo in casa pane, biscotti, focacce, pizze con o senza glutine, con farina di riso, grano saraceno, miglio, farro, macinando i semi sul momento con un piccolo mulino a pietra, di cui ci siamo dotati per essere autosufficienti e avere farina non ossidata.
Orientamenti generali
Le vaccinazioni sono un serio pericolo per la salute. I genitori che vincendo pigrizia e indugi, decidono di informarsi e andare veramente a fondo alla questione, alla fine si liberano da ansie e timori e sanno bene quali sono le scelte da fare. Chi si vaccina rischia di più e i bambini non vaccinati sono più sani di quelli vaccinati.
Crediamo che debba essere considerata, il prima possibile, la necessità di rimuovere in situazione protetta e da persona competente, le eventuali amalgame dentarie: il mercurio rilasciato da questo tipo di otturazione oltre ad intossicare la madre, può raggiungere il feto attraverso la membrana placentare e poi il lattante con il latte materno.
Abbiamo scelto di non fare alcun ricorso al ciuccio e al girello. Non abbiamo utilizzato i comuni pannolini, ma quelli lavabili riutilizzabili e quelli ecologici compostabili. I classici pannolini usa e getta non sono raccomandabili per due motivi: la percentuale di rifiuti solidi urbani che essi rappresentano ne fanno un considerevole problema ecologico, mentre i gel per aumentare la capacità assorbente che contengono, sono sostanze innaturali e danneggiano chi li usa. Un altro risultato negativo, che secondo noi procurano questi pannolini industriali, è che proprio per la loro super assorbenza, i bimbi si sentono meno bagnati e di conseguenza meno stimolati ad assumere il controllo degli sfinteri. Vanno così avanti anni senza diventare autonomi dai pannolini, mentre, con le dovute misure, potrebbero imparare molto prima a farne a meno, risparmiando alla loro pelle anche parecchie irritazioni. Dobbiamo dire che quando Alfred è nato, noi non conoscevamo ancora il metodo descritto nel libro “Senza pannolino” edito da Aam Terra Nuova, altrimenti lo avremmo sicuramente adottato.
E’ essenziale che almeno il luogo dove il bimbo riposa e dorme sia libero da rumori che lo disturbano (anche se potrebbe non apparire così evidente). Questo luogo dovrebbe essere libero da inquinamento elettromagnetico, esalazioni di detersivi, vernici e profumi. Evitiamo il fumo passivo ovunque.
Non parleremo in questa sede della programmazione negativa che la televisione assicura e della necessità di regolare con attenzione questo tipo di ricreazione, ma se malauguratamente, nella stanza dove il bimbo dorme, ci sono strumenti elettrici come il computer e la televisione, è necessario staccare la presa della linea elettrica e dell’antenna. Questi strumenti irradiano anche quando spenti, se ancora collegati alla linea, quindi irradierebbero tutta la notte chi dorme in quella stanza.
Alcune ricerche hanno messo in evidenza che le radiazioni dei telefoni cellulari permettono alle neurotossine di attraversare la membrana encefalica e di uccidere i neuroni. Ancora più interessante e preoccupante è il fatto che in una certa misura tale effetto è stato riscontrato anche ad una distanza di 180 cm. dal cellulare. Gli autori di tale ricerca raccomandano di proteggere i bambini da tali irraggiamenti poiché il loro cervello è particolarmente vulnerabile. Da recenti studi, sembra che anche l’uso del cellulare in gravidanza sia responsabile di significative alterazioni del feto.
Madre e bimbo traggono notevole profitto da quotidiani bagni d’aria e di sole, anche integrale, quando il clima lo permette. Un po’ di buon senso e semplici nozioni, mettono al sicuro dai danni che gli eccessi potrebbero causare. Assicurarsi di passare del tempo all’aria aperta.
Bisognerebbe evitare gli indumenti sintetici, in particolar modo quelli a diretto contatto con la pelle. Evitare di vestire troppo i bambini. Gli indumenti in eccesso ed i tessuti sintetici ostacolano la normale traspirazione.
E’ bene creare le condizioni in piena sicurezza perché il bimbo possa soddisfare il suo bisogno di movimento e gioco.
Abbiamo scelto di ritardare il più possibile il ritorno al lavoro fuori casa, di contenerne gli impegni. Abbiamo ricorso all’asilo nido e alla scuola d’infanzia con parsimonia. Tali scelte sono dovute alla convinzione che faccia molto bene ai bimbi passare molto tempo con i propri genitori, in particolare con la madre, e che almeno nei primi anni di vita separazioni troppo marcate non giovino al loro sviluppo emotivo.
Tanto amore, coccole e gioco sono le condizioni più importanti per lo sviluppo psicofisico dei bambini.
Il periodo prenatale e i primi anni di vita, per certi versi, decidono l’intero futuro di un individuo, per cui sono momenti importanti per gettare buona fondamenta.
Propinare ai bimbi piccoli, alimenti di basso valore nutritivo, corrompe facilmente i loro gusti traviandone l’istinto. Cibi spazzatura come ad es. lo zucchero comune, rendono i nostri bimbi facilmente assuefatti e dipendenti, in una età in cui non hanno modo di attuare alcuna difesa razionale. Riteniamo pericolosi e sconsigliabili tali alimenti, che denominiamo “degenerativi”, anche ad un uso saltuario.
Inversamente, il proporre cibi sani fin da subito, crea un gusto ed una confidenza con tali alimenti, che non abbandoneranno tanto facilmente e ne risulteranno ghiotti perché le loro papille gustative avranno mantenuto la sensibilità necessaria per apprezzare il vero sapore del cibo naturale. Così facendo faremo a questi bimbi un grande regalo.
Il bimbo è influenzato anche dallo stile di vita di chi gli vive accanto. Si può dire che quando il bimbo è piccolissimo pare non vi siano grossi problemi, ma i mesi passano ed egli è presto in grado di notare e prendere d’esempio il comportamento di coloro che gli sono accanto, i loro punti di riferimento, i genitori e conviventi, esserne influenzati e volerli imitare. E’ ovvio che non si può far seguire al bambino un’alimentazione sana, quando coloro che siedono alla sua tavola tutti i giorni al suo fianco, si alimentano di cibo spazzatura. Un’alimentazione abbastanza sana dovrebbe essere adottata da tutto il nucleo familiare.
L’argomento è molto vasto ed evidentemente in questa sede non si poteva che farne una sintesi. Tuttavia, quanto finora esposto si riferisce al concetto di vera prevenzione, che può basarsi solamente sul riconoscimento e rispetto di leggi naturali che governano la vita.
La prevenzione che ci viene propinata dagli “organi competenti” basata su vaccini, farmaci, test di routine e integratori risponde fondamentalmente a fattori di ordine commerciale.
Grazie a questo stile di vita il nostro Alfred non ha mai assunto sostanze terapeutiche di alcun tipo dall’esterno. Non sono mancate le affermazioni di persone che attribuirono la evidente salute del bimbo al caso e alla fortuna. Il metodo si avvale della naturale capacità di autoriparazione dell’organismo, che in realtà è tanto meravigliosamente organizzato quanto largamente sottostimato.
I lievi disturbi e sintomi che occasionalmente Alfred ha manifestato quali: tosse, raffreddore, febbre, varicella sono quelli che noi chiamiamo “crisi eliminative”, linguaggio e lavoro del corpo iniziati e condotti dallo stesso per ricuperare la salute. E’ una capacità naturale propria delle forme di vita tanto quanto è naturale la capacità di digerire, metabolizzare, eliminare le scorie, respirare ecc.. Il processo è condotto dall’intelligenza somatica per mezzo dell’energia nervosa. Un processo positivo a tutto vantaggio dell’organismo che lo produce.
La comune pratica di trattare i sintomi con farmaci o rimedi, rivela la totale incapacità di comprendere i meccanismi naturali sommariamente sopra descritti. Ci è stato inculcato che i sintomi sono negativi e vanno combattuti. La loro sparizione, quando è ottenuta con l’assunzione di rimedi, viene vissuta come guarigione. Noi diciamo che è un’illusione. In realtà, tali pratiche, sottomettono l’organismo e tendono a cronicizzare i problemi. I sintomi sono attenuati dall’organismo perché chiamato a fronteggiare un’altra emergenza, ovvero una vera e propria intrusione attuata da trattamenti e farmaci, che in definitiva sopprimono i sintomi e non rimuovono mai le vere cause. Alla fine, le cosiddette “complicanze”, regolarmente attribuite alla malattia, non sono altro che il risultato del trattamento illogico della stessa.
I piccoli problemi e disagi di Alfred sono stati fronteggiati cercando di rimuovere le cause, correggendo quelle che si identificavano nello stile di vita a tutti i livelli, permettendo e incoraggiando il riposo in ogni senso, facendo eventualmente ricorso ad una dieta più leggera, e, se necessario, ad un breve digiuno. Questo è quanto serve per favorire lo spontaneo processo di guarigione e sopratutto per non intralciarlo. A volte, è sufficiente sospendere l’assunzione dei cereali o del cibo cotto uno o due giorni per osservare l’immediato ritorno alla normalità. E’ impressionante la rapidità di recupero che i bambini dimostrano quando sono assisiti in modo adeguato.
Consideriamo l’abitudine di alimentare i bambini anche quando si ammalano, un errore evidente quanto frequente. Per fortuna, essi conservano un sano istinto e quando indisposti rifiutano il cibo.
Diverse persone che conosciamo ci assicurarono che, anche seguendo il nostro sistema, non avremmo in alcun modo potuto evitare le malattie trasmissibili da bambino a bambino, quando Alfred avrebbe fatto accesso alle comunità dei bambini. Tuttavia, oramai da anni il bimbo frequenta questi posti. Iniziammo con la casa aperta, il corso di acquaticità, l’asilo nido, poi con la scuola d’infanzia e ora con le elementari, senza che si siano registrati problemi di sorta.
Lo sapevamo e lo ribadiamo, il vero problema non è costituito dal contagio, né dai virus, né dai batteri.
Alfred si è retto seduto al 3° mese, al 4° aveva raddoppiato il suo peso della nascita, a 10 mesi e 20 giorni iniziava a camminare autonomamente.
Abbiamo potuto osservare in Alfred le seguenti caratteristiche di buona salute:
Prontezza mentale ed intelligenza brillante.
Carattere allegro e contento.
Occhi ben aperti, lucenti e ridenti.
Assenza di vomito e rigurgito di cibo.
Movimenti intestinali normali, feci di colore e consistenza normali.
Assenza quasi totale di manifestazioni di pianto.
Aumento regolare di peso dovuto ad un modo di crescere sano e non ad accumulo di grasso.
Tessuti elastici, ma fermi con muscoli scattanti.
Sonno profondo tutta la notte.
Pelle rosea.
Assenza di dimagrimento.
Vi sono segni di un indebolimento della salute che dovrebbero mettere in allerta i genitori. Purtroppo questi sintomi sono così frequenti, che, per ignoranza, vengono spesso accettati e considerati naturali o normali. Ecco un elenco di sintomi iniziali che indicano un disagio o un indebolimento dei neonati:
Ottusità mentale.
Irritabilità, malumore, scontentezza.
Occhi con palpebre abbassate e con espressione poco vivace.
Costituzione molle e opaca.
Mancanza di appetito, indifferenza verso i cibi.
Vomito e rigurgito di cibo.
Singhiozzo.
Flatulenza con eruttazione di gas e con emissione di gas dall’intestino, in genere di odore sgradevole.
Stitichezza.
Diarrea; feci acquose di colore verde o di altro colore anormale, contenenti grumi di latte. Feci di odore molto sgradevole.
Coliche.
Raffreddori, naso otturato, catarro nasale.
Stati di pianto e di lamenti frequenti.
Perdita di peso, indebolimento.
Eccesso di grasso.
Sonno disturbato. Sonno poco profondo ed interrotto. Sonno che non perdura fino al mattino. Pianti e lamenti durante il sonno. Difficoltà nell’addormentarsi.
Disturbi e dolori.
Congestioni alle guance. (eccesso di colore rosso).
Bocca aperta durante il sonno.
Respirazione attraverso la bocca.
Muscoli deboli e molli.
Eruzioni cutanee.
La salute è una condizione normale, che viene meno quando vengono meno le condizioni indispensabili perché questa rimanga tale. Influire su queste condizioni è in larga misura alla nostra portata, sempre che ci venga riconosciuto il diritto ad una informazione corretta e completa. Sappiamo che, purtroppo, le autorità e quindi le scuole di ogni ordine e grado ed i media, non provvedono adeguatamente in tal senso; di conseguenza spesso tutto è lasciato alla determinazione dei singoli ad andare a fondo alle questioni. Queste persone tendono a formare piccole associazioni, che sono rette da ideali di verità, il che li protegge in certa misura da condizionamenti “esterni”, di tipo commerciale o dogmatico religioso. Attualmente però, questi movimenti, non raggiungono ancora la massa delle persone, che, inconsapevolmente rimangono tagliate fuori. Il principale motivo di ciò è da attribuire al preciso volere del potere politico economico, che non aderisce quasi mai ad un agire etico, per cui, invece di favorire questi movimenti, li ostacola.
Il Dott. Herbert Shelton nell’introduzione del suo libro “Assistenza Igienica ai Bambini” afferma: “Tutti amano i bambini; siamo tutti così gentili verso i più piccoli e così male informati su ciò di cui hanno veramente bisogno, che “con tutto il cuore”, spesso favoriamo lo spegnersi delle loro vite in maniera perfettamente legittima e “regolare”. Non c’è niente di più bello al mondo che un bambino in piena salute ben sviluppato, felice e contento. Niente ci muove più a compassione di un bambino che soffre….Si potrebbe avere una nazione di bambini sani e ben sviluppati se si ponessero i loro interessi al primo posto e si relegassero all’ultimo le motivazioni commerciali”.
Quello che sinteticamente si voleva spiegare è che siamo più che certi che potenzialmente la salute media dei bambini potrebbe essere decisamente migliore. Naturalmente la cosa non differisce neppure per quanto riguarda gli adulti.
Sappiamo che ci sono molti bambini che soffrono dei più svariati disturbi quali coliche, epilessia, A.D.H.D. (iperattività con deficit attentivo), autismo, allergia, asma, tumori, leucemia, diabete infantile, S.I.D.S. (sindrome da morte infantile improvvisa), pubertà precoce ecc.. e che l’aumento di molti disturbi sembra non arrestarsi. Chi, come noi è convinto che ciò è evitabile, non si rassegna.
Siamo disposti a stringere collaborazioni e magari creare un gruppo di lavoro e di mutuo aiuto.
Fonte: http://igienismo-igienenaturale.blogspot.ch/2008/04/svezzamento-igienista-di-nostro-figlio.html