Usato in tempi lontanissimi, intorno al 5000-3000 a.C. nella civiltà egizia, il Ramiè o Ramia è un tessuto antico, simile alla seta ma completamente vegetale. Si ricava dalla corteccia della pianta Boehmeria, appartenente alla famiglia delle Urticacee, e può essere bianca (Boehmeria nivea) o verde (Boehmeria utilis) originaria della Malesia e della Cina.
Scopriamo il Ramiè
Nell’antica civiltà egizia il ramiè veniva utilizzato per avvolgere le mummie più importanti, oggi l’utilizzo di questo tessuto è usato solo dalle migliori aziende di moda o sartorie artigianali al posto della seta tradizionale in quanto la fibra oltre a essere resistente ha anche una gran capacità di assorbimento del colore adatta quindi alle tinture naturali.
La seta vegetale è coltivata anche in Italia soprattutto in Sicilia, Tarquinia e Pisa, e interessante è che di questa pianta non si butta nulla, dalla corteccia infatti si ricava la fibre tessile, mentre dalla parte interna si realizza la cellulosa per realizzare una carta prestigiosa, mentre le foglie e le parti terminali dei fusti servono per produrre cibo per uso zootecnico.
Il Ramiè lucente come la seta
Un tessuto lucente che non sbiadisce nel tempo, ecco perché l’impiego del ramiè viene utilizzato per diverse tipologie di prodotti dalle tende alle corde, ma anche per realizzare scarpe, vele di barca e sacchi ecc. Simile alla viscosa, biodegradabile al 100% spesso viene miscelata con altre fibre naturali come cotone biologico, lino e canapa, e bamboo per migliorarne la qualità.
Poiché è facile a disperdere le fibre è necessario lavare il tessuto a mano con delicatezza.
Scegliere vegan è meglio!
Immagini prese dal web