Di solito si tende a credere che la spesa alimentare di un vegano sia costosissima. Non è del tutto sbagliato, se si pensa che i prodotti cruelty free già confezionati, come burger, polpettine, seitan e tofu e formaggi oscillano dai 4 ai 5 euro, prodotti indicati soprattutto per chi va di fretta o per chi non ama troppo mettersi ai fornelli o per chi è diventato vegano da poco e non sa da dove cominciare.
D’altronde è così anche per chi segue una alimentazione onnivora, c’è chi preferisce acquistare cibi già pronti o semplicemente da mettere in padella acquistati a caro prezzo.
Ma se siamo vegani e sappiamo cucinare o soprattutto mettere nel carrello le cose giuste spenderemo ogni mese veramente poco.
In un sondaggio, apparso in rete qualche mese fa, è risultato che il 40% dei vegani spende meno di € 100, il 45% da € 100 a € 200, il 14% da € 200 a € 300, 1% da € 300 a € 400 e lo 0% più di € 400.
Quindi, è facile dedurre che la maggior parte dei vegani non spende molto per fare la spesa, e certamente non si accontenta di una semplice insalatina o del digiuno.
Come si fa a spendere allora circa 100/200 € al mese?
La risposta è l’autoproduzione, quindi il vegano che vuol far economia si prepara in casa il seitan, il tofu, i burger e tutto ciò che si può cucinare senza derivati animali e addirittura qualcuno preferisce coltivare le verdure nel proprio orticello.
Mediamente quindi si spende da 1 € a 1, 50 € a pasto, e cosa fondamentale è quella di non cestinare mai gli avanzi, perché si possono riutilizzare il giorno dopo per creare nuove ricette sfiziose.
Chi afferma che l’ alimentazione vegana è cara, forse non sa che mangiare cruelty free è sicuramente più economico e più sano. C’è da dire che i prezzi di frutta e verdura variano da regione a regione e anche in base alla stagione, ma ecco perché è preferibile acquistare prodotti solo di stagione e a km 0.
Impariamo a far la spesa stabilendo un budget definito e a non comprare ciò che non ci serve.
Provate: funziona e arriverete a fine mese con il portafoglio ancora pieno. 😉
di Antonella Tomassini