L’insufficienza venosa può manifestarsi con gambe pesanti, vene varicose, emorroidi e gonfiore. Essa è uno squilibrio cronico e progressivo. Non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che il riscontro estetico e visibile a livello delle gambe è solo la punta dell’iceberg. Alla base vi è sempre un problema circolatorio, il quale deve essere considerato a livello globale perché riguarda tutti i vasi del corpo: vene, arterie, capillari e circuito linfatico. D’altra parte, tutto l’insieme di apparati e sistemi anatomici ha un impatto sulla circolazione generale: fegato, reni, sistema nervoso e ormonale.
Ciò comporta l’identificazione delle ragioni di questa insufficienza circolatoria in un quadro più ampio e il ripristino di un equilibrio generale. Essa infatti è causata da una serie di fattori che spesso hanno ripercussioni tra di loro. A seconda dell’età, del sesso, dell’eredità, dello stile di vita e della dieta, alcuni parametri cambiano. Le donne sono da 2 a 3 volte più colpite degli uomini.
I fluidi corporei (sangue venoso, linfa, acqua) sono soggetti all’azione della gravità, tendendo ad essere costantemente aspirati verso il basso. Ciò implica che le vene hanno molto da fare per garantire il ritorno del sangue al cuore. L’insufficienza venosa è caratterizzata dal ristagno (stasi) del sangue nelle vene.
Insufficienza venosa: le cause
L’insufficienza venosa può essere dovuta a tre fattori principali: perdita di elasticità delle vene; fragilità dei capillari; perdita di tono arterioso.
Possono verificarsi perdita di elasticità delle vene e debolezza delle valvole che fanno risalire il sangue, procedendo anti-gravità. Il sistema venoso ha così difficoltà a garantire il ritorno del sangue al cuore. Ciò causa la stasi (il sangue si blocca invece di circolare) e l’ispessimento del sangue nelle vene, con conseguente formazione di vene varicose. I segni evidenti della perdita di tono ed elasticità sono: gambe pesanti, formicolio, dolore in piedi, impazienza; così come vene visibili, vene varicose, emorroidi.
I venotonici, sono comunemente usati per rafforzare la capacità delle vene di far circolare il sangue. Se assunti come integratori alimentare – come nel caso delle compresse di Flebonorm – molto utile per favorire il drenaggio dei liquidi corporei e per aiutare la funzionalità fisiologica del microcircolo del sangue, i risultati saranno tangibili senza effetti collaterali connessi, essendo totalmente di origine naturale. Esso infatti, disponibile anche presso le farmacie online Napoli, è composto dal complesso Trivalex a base di Diosmina, Diosmetina ed Esperidina, arricchito con Meliloto, vero responsabile dell’azione di drenaggio con il suo 17% in Cumarina.
La cumarina, che oltre a sprigionare un profumo dolce molto apprezzato dagli erboristi e preparatori di essenze, ha notevoli benefici per la circolazione sanguigna e linfatica. Aiuta quindi a ridurre i sintomi associati a una cattiva circolazione nelle gambe, in particolare l’edema intorno alle caviglie, ha anche proprietà antinfiammatorie e aiuta a mantenere elastiche le pareti delle arterie.
Altri alleati preziosi nel trattamento e cura dell’insufficienza venosa sono i flavonoidi, pigmenti che danno alle piante il loro colore e che si trovano in grandi quantità nella frutta e nella verdura. Sono potenti antiossidanti. Aiutano a proteggere l’integrità delle cellule che rivestono le pareti venose. Essi aiutano a limitare il disagio creato dal ristagno di sangue nei vasi. Promuovono la protezione del tessuto connettivo e ne stimolano la sintesi inibendo alcuni enzimi. Partecipano così al rafforzamento della forza e della resistenza delle pareti venose. I flavonoidi sono quindi i principi attivi d’elezione per mantenere la salute delle vene e partecipare ad un buon ritorno venoso perché agiscono su quasi tutti i fattori di rischio. Sono molto utili per aiutare un ritorno alle gambe leggere. Hanno un effetto vasocostrittore che porta ad un maggiore ritorno venoso. Hanno effetti antinfiammatori e antiedematosi agendo sui composti della parete venosa, nonché sulle proteine aderenti alle membrane.
Il contributo degli altri organi e apparati
Come abbiamo già detto, l’insufficienza vascolare ha natura non soltanto topica, ma è figlia di una serie di disfunzioni di apparati e organi contingenti. In particolare a contribuire ad acuire il problema del ristagno venoso sono i seguenti sistemi fisiologici.
Ritenzione idrica. I reni e la vescica rimuovono l’acqua dal corpo. Quando la loro funzionalità non agisce correttamente, la causa è la ritenzione idrica. Ciò produce un generale ingorgo dei tessuti, con ripercussioni sui sistemi linfatico, sanguigno e capillare. Questa ritenzione idrica favorisce l’infiammazione e rallenta il rilascio di grasso. Mantiene alta la pressione sanguigna legata al volume dell’acqua.
Fegato. Un fegato danneggiato può predisporre all’insufficienza venosa. Infatti, questo organo ha un ruolo importante in relazione al sangue e alla sua circolazione: è responsabile della circolazione di ritorno del sangue venoso. Quando il fegato è gonfio o carente, tutta la circolazione a monte può essere disturbata: le gambe ma anche la piccola pelvi. Pertanto, la congestione della piccola pelvi (durante una sindrome premestruale ad esempio) può portare a sintomi di insufficienza venosa.
La sfera ormonale. Nelle donne, l’eccesso di estrogeni può avere un impatto sulle pareti delle vene. Questa insufficienza venosa è tanto più presente nella seconda parte del ciclo mestruale (il tempo che intercorre tra l’ovulazione e l’inizio del mestruo) o durante la gravidanza. L’estrogeno favorisce la ritenzione idrica nei tessuti e lo sviluppo di grasso nella pancia e nel seno. I suoi livelli possono essere alti, soprattutto a causa della pillola contraccettiva, ma possono essere anche normali e generare lo stesso questi disturbi, per carenza di progesterone (apparente eccesso di estrogeni per carenza di progesterone). È quindi necessario ripristinare l’equilibrio a favore del progesterone quando compaiono i segni del suo deficit.
Il sistema nervoso. Un indebolimento del sistema nervoso simpatico (stanchezza cronica, stress) può causare una contrazione delle vene meno efficace, favorendo l’insufficienza venosa. In questo caso, lo stress dovrebbe essere ridotto, ad esempio con il magnesio.