Qualche mese fa l’ International Business Times riportava la notizia che il Consiglio Etico della Danimarca aveva proposto al Parlamento di introdurre una tassa sulla carne rossa per incentivare la popolazione a consumarne meno, riducendo così l’impatto sull’ambiente e contrastando gli effetti del riscaldamento globale.
È ormai noto che gli allevamenti intensivi, infatti sono la causa primaria di pesanti emissioni di gas nocivi per l’ambiente. Invece, nelle coltivazioni di cereali e vegetali queste emissioni sono dimezzate o totalmente nulle, basta sapere che per un kg di carne di maiale vengono prodotti 12 kg di CO2 mentre per 1 kg di lenticchie, è prodotto meno di 1 kg di CO2.
Ecco perché il consiglio danese ha ritenuto di risolvere il problema attraverso una legge, che renderebbe economicamente svantaggioso il consumo di carne.
“È necessario – ha spiegato Mickey Gjerris, portavoce del Consiglio Etico – agire rapidamente e coinvolgere in un cambiamento sostenibile anche il cibo”.
L’allevamento del bestiame provoca il 10% delle emissioni globali di gas serra, con un consumo di 43mila litri d’acqua per produrre un chilo di carne di manzo. Nonostante le proteste degli allevatori, Gjerris, è convinto che la tassa possa essere davvero utile: “Tramite questo regolamento la società manda un chiaro segnale della necessità di fare prevenzione sul tema del cambiamento climatico”.
La proposta di legge è stata accolta con voto favorevole da 14 membri su 17 consiglieri che oltre alla tassa sulla carne rossa, vorrebbero una imposta su tutti i cibi che hanno un impatto negativo sul clima.
La proposta è ora al vaglio del governo.
Ricordiamoci che l’allevamento intensivo dei bovini da macello è condotto con obbiettivi commerciali precisi, si vuol produrre la maggior quantità possibile di carne, nel minor tempo possibile e al minor costo possibile. Il “prodotto” che si ottiene sarà di scarsa qualità, poiché vedere come vive il bestiame, lo stress che subisce e lo spazio dove vive, ci farebbe capire che gli animali non sono cibo.
Purtroppo questo succede in tutto il mondo.
di Antonella Tomassini
