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Crudismo e Dieta Vegana Crudista: ne sai abbastanza?

Parlare di crudismo significa, da un certo punto di vista, tornare agli albori della nostra storia di esseri umani.

I nostri antenati, prima di scoprire il fuoco, si cibavano di frutta, bacche, animali e verdure crude.

Essendo alle origini tendenzialmente frugivori, cioè consumatori di frutta, essi avevano un intestino molto simile a quello dei primati, che proprio di questi alimenti si cibavano e si cibano.

Quindi, anche se comunemente l’uomo è considerato onnivoro, è strutturalmente ben distante dai classici onnivori come orsi e maiali o carnivori come tigri e leoni, non essendo provvisto, come loro, di intestino corto e mascelle possenti per la masticazione.

In tempi più recenti, sono degni di attenzione gli studi e gli esperimenti del dottore svizzero Maximilian Bircher-Benner, noto ai più come l’inventore del Muesli, ma tra i primi a considerare l’assunzione di cibi crudi come una vera e propria dieta.

All’inizio del diciannovesimo secolo, egli guarì dall’ittero, una malattia molto comune a quei tempi, grazie ad una dieta basata principalmente su mele crude.

Nella sua clinica, fondata nel 1897, curava i suoi pazienti  mediante una dieta equilibrata basata su materie prime vegetali e frutta.

Anche l’attivista e pacifista americano Herbert Shelton, quasi contemporaneo al Dottor Bircher-Benner, fu un convinto fautore della dieta vegana crudista. Secondo lui il crudismo, che lui definiva “igienismo naturale” doveva essere un vero e proprio stile di vita, basato su un’alimentazione sana e naturale, che escludeva, se possibile le medicine.

Quali sono i fondamenti e le motivazioni della dieta vegana crudista? Innanzitutto si tratta di una scelta etica e consapevole, basata sul rispetto per la vita degli animali che non deve passare per una sofferenza inutile e presuntuosa.

Da un punto di vista salutare invece, gli alimenti stessi vengono consumati crudi e quindi “vivi”, nel pieno del loro potenziale vitaminico ed energetico. L’apporto di calorie è di conseguenza perfettamente bilanciato, e tendenzialmente privo di grassi e sostanze intossicanti per il corpo e soprattutto per l’intestino.

Stiamo parlando di una dieta che stimola digestione e masticazione corretta, da’ un forte senso di sazietà, idrata, disintossica e contribuisce a raggiungere il proprio peso ottimale. [easyazon_infoblock align=”right” identifier=”8871066596″ locale=”IT” tag=”ilveganoita-21″]

Perché cibi “vivi”?

Secondo il medico svizzero Paul Kouchakoff, la cottura dei cibi sarebbe la causa diretta della leucocitosi, un fenomeno che consiste nell’aumento dei globuli bianchi nel sangue come difesa contro un cibo considerato non idoneo al nostro organismo.

Ma non solo: cuocere gli alimenti ne modifica la struttura chimica, per cui le proteine vengono snaturate, le vitamine disperse e gli enzimi dei cibi distrutti. I grassi naturali si ossidano e si favorisce la moltiplicazione dei radicali liberi, contro i quali il nostro corpo combatte di continuo per non invecchiare.

Possiamo consumare i nostri cibi così come la natura ce li offre, oppure utilizzandoli per preparare succhi, frullati, o ricette appetitose che non hanno nulla da invidiare a quelle tradizionali.

Nella dieta crudista gli alimenti non vengono mai sottoposti ad una temperatura superiore ai 42°, la soglia massima entro la quale riescono a mantenere vive le proprietà nutritive ed energetiche.

Proprio per questo, in alternativa alla cottura è auspicabile essiccare i cibi, frullarli, centrifugarli, marinarli ecc.

Scoprirete da soli quanto diventeranno fondamentali strumenti come: il frullatore, la centrifuga, l’estrattore di succo, l’essicatore e il germogliatore, nonché coltelli, pelapatate e spiralizzatori.

Essere crudisti non significa assolutamente mangiare “triste” cibandosi di insalatine, o verdure sciape ed insapore, privandoci di cose buone e appetitose. Al contrario: si tratta di mangiare cibo finalmente vivo e salutare, con combinazioni di gusti e sensazioni che mai pensavate possibili, soprattutto in ambito di creme, “pizze”, snacks e dolci!

Passare al crudismo è facile ma il percorso di avvicinamento deve essere assolutamente lento e graduale: questo passaggio attiva un processo di disintossicazione molto intenso con effetti forti e sgradevoli (nausea, capogiri, spossatezza) che non vanno sottovalutati, ma nemmeno interpretati erroneamente, pensando di non aver scelto la strada giusta.

E’ un momento di passaggio assolutamente normale, la nostra tradizionale alimentazione “onnivora” è immensamente differente da quella crudista: il nostro corpo deve abituarsi gradualmente a smaltire e digerire la grossa quantità di fibre contenuta in frutta e verdura.

Il cibo crudo che viene assunto, aiuta l’organismo ad eliminare le tossine, che vengono rimesse in circolo provocando gli effetti indesiderati di cui parlavo prima.

E’ il nostro corpo che risponde giustamente allo stimolo, dopo anni di intossicazioni alimentari: passata questa fase di transizione, il nostro fisico si presenta rinnovato e rigenerato, pronto per affrontare il nuovo cammino.

Autore dell’articolo: Marcello Monicelli

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