Napapijri, marchio italiano d’abbigliamento di proprietà dell’azienda statunitense Vf Corporation che distribuisce i suoi prodotti in 40 paesi, ha annunciato che la sua nuova collezione autunno /inverno 2017-2018 sarà “animal free” cioè totalmente priva di piuma e pelliccia.
Un nuovo bel risultato nella moda, dove l’etica e l’innovazione di nuovi tessuti eco sostenibili, sembra stiano prendendo sempre più piede. Entusiaste la Lav (Lega anti vivisezione) e tutte le associazioni animaliste, dichiarando che ciò rappresenta un successo per il marchio e per i consumatori sempre più attenti alla moda animal-free.
Già dal 2012, Napapijri aveva iniziato a usare pelliccia sintetica al posto di quella animale negli indumenti per bambini e successivamente in quelli per la collezione uomo/donna e nel 2015 con la creazione di Eco-Fur, una pelliccia sintetica realizzata con fibra Kanecaron eliminando completamente l’uso della pelliccia animale, soprattutto di procione.
La novità della nuova collezione sarà il Thermo-Fibre, un materiale speciale, che grazie a delle microsfere è in grado di trattenere l’aria, formando un tessuto morbido, caldo e isolato, e che soprattutto sostituisce l’uso delle piume.
Superlight Parka, sarà il primo indumento testimonial ad essere presentato da Napapijri, privo di piume di oche e di anatre e pelliccia e che unisce entrambi i materiali realizzati.
Il prossimo obiettivo della azienda è quello di andare sempre avanti, stando attenti al benessere degli animali, e sperimentando nuovi materiali che riducano l’impatto ambientale, ispirati dalla filosofia di vita “Make it better”, rendere migliore ciò che si fa.
E noi siamo fieri della scelta di Napapijri, perché dimostra ancora una volta quanto sia importante l’innovazione in tutti i settori, e la moda certamente in questi ultimi anni sta facendo passi avanti portando l’etica, il rispetto e l’amore degli animali in passerella.
Sperando che la scelta sia un esempio per gli altri brand d’abbigliamento, condividiamo questa nuova vittoria tutta italiana. 🙂
di Antonella Tomassini