Quando si parla delle date di scadenze sui prodotti alimentari spesso si fa confusione, e per evitare situazioni spiacevoli come il mal di pancia, amareggiati buttiamo via il cibo, aumentando così gli sprechi del cibo.
In Europa il 40% dello spreco alimentare è dovuto ai rivenditori e ai consumatori, e l’80% riguarda soprattutto cibi freschi come frutta e verdura, latte e carne.
Numeri elevati se si pensa che oggi il risparmio deve essere alla base di ogni famiglia.
Ecco cosa deve sapere un consumatore sulle scadenze dei cibi.
Innanzitutto la dicitura “preferibilmente entro”, che di solito si trova sui biscotti, sulla pasta secca, sulle spezie, non vuol dire che l’alimento che abbiamo acquistato non è più commestibile e che ci verrà il mal di pancia. A volte si mantiene per mesi, perdendo solo di gusto, aroma, consistenza e valori nutrizionali.
Per essere sicuri che il prodotto sia ancora mangiabile bisogna aprire la confezione, odorare e assaggiare, prima di buttarlo.
Per la dicitura “da consumarsi entro”, che si trova sulla pasta fresca e alimenti da frigo, bisogna prestare più attenzione perché il cibo può essere nocivo nei confronti del consumatore, anche se in alcuni casi, se l’alimento viene conservato correttamente è possibile una certa tolleranza.
Bisogna limitare lo spreco alimentare, organizzarsi quindi nella pianificazione della spesa, imparare a conservare gli alimenti, e soprattutto capire la differenza tra le due diciture.
La famosa lista della spesa certamente ci aiuterà a comprare solo i prodotti che ci mancano in casa, inoltre impostare a +4 °C la temperatura del frigo conserverà maggiormente gli alimenti freschi. Impariamo inoltre a controllare le scadenze dei prodotti che abbiamo posto nei ripiani del frigo e a mettere bene in vista quelli con una scadenza più vecchia e di congelare infine, gli alimenti cucinati se ci sono avanzati.
La legge in Italia non prevede di apportare su alcuni prodotti la data di scadenza, come su i prodotti ortofrutticoli freschi, su i vini, le bevande alcoliche, alcuni prodotti da forno e pasticceria, sale da cucina, caramelle.
Anche se la stessa legge non permette la vendita di prodotti che scadono il giorno precedente, è bene sempre, leggere attentamente prima di fare acquisti le etichette, perché spesso sugli scaffali del supermercato troviamo i prodotti più freschi nel fondo del piano e avanti a volte troviamo prodotti con breve scadenza o addirittura scaduti, e non tolti dalle mensole per distrazione.
di Antonella Tomassini
