Come pulire casa senza utilizzare i prodotti della grande distribuzione . Vi avverto: sarà un post un po’ lungo perché c’è tanto da dire (ma il bello è che poi ci sarà pochissimo da fare!).
Vivere senza supermercato – come ho deciso di fare da un anno a questa parte – significa anche ripensare radicalmente il modo di pulire casa. Non una cosa da poco! In genere, infatti, l’armadietto dei prodotti per l’igiene della casa è uno dei più pieni. O, per lo meno, a casa mia era così.
C’era un prodotto per qualsiasi cosa: anticalcare, sgrassatore, pulisci vetri, forno, superfici, ammorbidente, brillantante, pulisci pavimenti, smacchiante e chi più ne ha più ne metta…
Bene, oggi, dopo un anno di vita senza supermercato, posso dirvi con certezza che la maggior parte di questi prodotti è inutile, costosa, dannosa per la salute delle persone e altamente inquinante, nonché facilmente sostituibile.
In questo periodo di spesa sostenibile ho, infatti, scoperto due cose meravigliose:
- che tutti questi prodotti si possono fare in maniera veloce e semplice, ecologica e economica con pochissimi ingredienti naturali;
- che ho scoperto l’acqua calda! Sia mia nonna che mia mamma l’hanno sempre fatto e sempre saputo.
Ebbene sì, si può fare di tutto e di più con aceto, acido citrico, bicarbonato, limoni, percarbonato e acqua distillata.
Il bicarbonato ha un’azione detergente, disinfettante e deodorante. Lo si può usare diluito in acqua in uno spruzzino oppure spolverato. Se si miscela con qualche goccia di succo di limone si può utilizzare, per esempio, per pulire le pareti del forno. E tanto altro ancora…
L’acido citrico è un potente anticalcare per il bagno e le parti cromate, ammorbidente e disincrostante per la lavatrice e brillantante per la lavastoviglie. Io lo uso mischiandolo con acqua distillata.
L’aceto è un ottimo anticalcare, un buon detergente e un debole igienizzante. Io lo diluisco in acqua distillata e, molto spesso, lo sostituisco o lo integro con dei fermentati autoprodotti.
Il percarbonato è sbiancante e smacchiante per i vestiti, inoltre addolcisce l’acqua, migliorando l’efficacia di lavaggio e permettendo di ridurre la dose di detersivo.
Il limone è un ottimo sgrassatore, serve per fare il detersivo fatto in casa, per togliere gli odori, per pulire i vetri, per smacchiare…
Con questi cinque ingredienti totalmente ecologici potrete fare qualsiasi cosa. Io li compro sul sito Officina Naturae oppure al Negozio Leggero, in cui si vendono i prodotti sfusi e quindi mi permette anche di riciclare i barattoli oppure sul sito della Macro.
Per le dosi e le ricette ancora una volta vi suggerisco di visitare i blog di Lucia Cuffaro e Stefania Rossini.
E adesso vediamo di rispondere a chi sta storcendo il naso (lo so che lo fate, lo facevo anche io!).
Questione tempo: l’autoproduzione richiede tempo. Forse sì, ma qui non si tratta di autoproduzione ma di miscelare due ingredienti nell’acqua… 30 secondi al massimo e, per esempio, unendo acido citrico e acqua distillata ho fatto un ammorbidente. Quanto tempo avrei impiegato ad andarlo a comprare magari in un supermercato? Quanto tempo avrei perso davanti allo scaffale con dodicimila ammorbidenti a scegliere il profumo? E la marca? E il prezzo? Senza considerare coda alla cassa, parcheggio e spese collaterali… La questione tempo è già smontata. Provare per credere!
Questione economica: a un primo impatto può sembrare che questi prodotti siano più cari del vecchio detergente da supermercato, ma vivendo senza supermercato ho imparato a ragionare in un’ottica di lungo periodo e di ottimizzazione dei costi. Per esempio, una confezione di acido citrico da 3 Kg che pago circa 20 euro mi dura un anno e mi permette di non comprare più ammorbidente, brillantante e anticalcare. L’aceto più o meno costa come un comune sgrassatore (1 euro e 50 a confezione) e se si ama fermentare il costo si riduce ulteriormente. 5 litri di acqua distillata mi costano meno di 2 euro. In totale in un anno non credo di aver superato i 70 euro di prodotti per l’igiene della casa, compresi quelli per il bucato (ma è un conto molto approssimativo visto che non mi sono segnata le spese). Di sicuro c’è che in quest’anno senza supermercato ho risparmiato parecchio!
Questione igiene. Perché puliamo? Perché è bello vivere in un luogo pulito ma, soprattutto, perché dai germi arrivano le malattie (così ci insegnano, giusto?). E noi ci teniamo alla nostra salute e a quella dei nostri cari. D’altronde l’igiene (dal greco sano, salutare, curativo) è proprio il ramo della medicina che tratta le interazioni tra l’ambiente e la salute umana. Ottimo! Sappiate però che la maggior parte dei prodotti per le pulizie domestiche non solo non tutelano la salute ma, al contrario, fanno irreparabili danni al nostro organismo. Molto più che lo smog prodotto da auto e industrie!
Secondo uno studio della Household Air Pollution Commission pubblicato da The Lancet Respiratory Medicine, l’inquinamento domestico è causa di 4 milioni di decessi all’anno. Alle vittime bisogna poi aggiungere quasi 800 milioni di persone che rischiano di contrarre asma, polmonite o tumore del polmone. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci sarebbe, inoltre, esiste un rapporto diretto tra inquinamento dell’aria e malattie cardiovascolari. Altri dati Oms ci dicono che il 90% degli avvelenamenti accidentali avviene dentro casa e che dei 4 milioni di prodotti chimici per la pulizia della casa creati dal 1915 a oggi, solo di 1 su 5 sono stati testati i potenziali effetti tossici*.
Come siano riusciti a farci credere che prodotti chimici, altamente tossici e dannosi per la salute e per l’ambiente siano salutari è davvero sconcertante. Suggerimenti utili disponibili online anche sul sito Volantino Lidl.
Tant’è che, se aprite il vostro armadietto, vi troverete dentro assieme ai vostri comuni prodotti per le pulizie di casa: tensioattivi (derivati del petrolio che quando si degradano possono portare alla formazione di sostanze altamente nocive, come il benzene e il fenolo); candeggianti al cloro (che una volta nell’ambiente possono concorrere a formare composti cancerogeni e che ingeriti sono un veleno); enzimi attivi (che possono provocare irritazioni e allergie, perché si trasferiscono dai tessuti alla pelle); decalcificanti(composti da diversi acidi, tutti fortemente dannosi per la salute e inquinanti); butossietanolo (pericoloso per gli occhi, può attaccare i globuli rossi se messo a contatto con la pelle); formaldeide (classificata come cancerogena per l’uomo dal governo statunitense e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) benzeneecloroformio, nonylphenol ethoxylate, dietilenglicolemonoetiletere (sostanze chimichealtamente inquinanti collegate a disturbi seri come asma, cancro e malattie del sistema riproduttivo).
E ancora: gabbiette wc (nocive e molto inquinanti); pulitori forno (irritanti per le persone e dannosi per l’ambiente, spesso a base di soda caustica e solventi tossici); sgorgatori per i tubi (pericolosi per la salute e aggressivi per l’ambiente, contengono sostanze corrosive); disinfettanti e antibatterici (inutili, dannosi per la flora e la fauna e in grado di provocare resistenza nei batteri. Secondo molti studi è addirittura controproducente far crescere i bambini in un ambiente asettico); deodoranti per ambiente (ricchi di solventi nocivi per la salute, in grado di provocare o peggiorare asma, bronchite, emicrania, in particolare nei soggetti sensibili come bambini e animali)***.
Ed eccoci quindi, all’ultimo, cruciale punto: la questione profumo.
Sì lo so, è superficiale ma in tanti l’avrete pesato: l’aceto puzza e il bicarbonato non profuma. Lo spray del supermercato invece sì. Io con mia mamma mi arrabbiavo sempre quando usava l’aceto! Ma a questo punto, scoperti tutti i danni che questi prodotti fanno alla nostra salute, a quella dei nostri cari e all’ambiente che ci circonda, davvero quel profumo di mughetto ci piace ancora così tanto?
A me no.