Ho sempre ammirato le persone dotate di grande coraggio. Coraggio nel portare avanti le proprie idee, i propri valori a dispetto di tutto e di tutti, in una mondo che ci vuole sudditi e programmati a pensare ed agire secondo uno schema stabilito da qualcuno che decide per noi cosa deve essere giusto e cosa sbagliato.
Ecco, nella lista delle persone coraggiose vorrei inserire lei, Giulia Dentice, una ragazza poco più che ventenne, che ha deciso di aprire da sola, la prima formaggeria vegana d’Italia “Dall’Albero”.
Giulia decide di diventare vegana perché ama gli animali. Giulia non vuole più essere complice del loro massacro quotidiano. Ma questo non le basta.
Giulia, vuole diventare parte attiva del cambiamento della coscienza orientato al non sfruttamento di esseri senzienti e allora studia, si informa, sperimenta.
Si laurea in Giurisprudenza alla Queen Mary University of London
Frequenta il corso di “Plant-Based Nutrition” del T. Colin Campbell Centre for Nutritional Studies dell’Università di Cornell.
Partecipa a vari corsi e seminari su cucina vegetale e crudista, alcuni tenuti da Simone Salvini e Vito Cortese
Dopo la laurea studia Permacultura in comunità in Guatemala e Nicaragua, dove si appassiona a tecniche di fermentazione degli alimenti.
Al suo ritorno a Roma, insoddisfatta dalla poca scelta di prodotti fermentati vegetali, decide di fondare Dall’Albero.
Ho chiesto a Giulia di parlarmi del suo percorso di consapevolezza ed ecco cosa mi ha raccontato:
Come sei diventata vegana?
Avevo 20 anni e stavo scalando il monte Rinjani a Lombok, un’isola dell’Indonesia. Eravamo accompagnati da una guida del luogo e dei “porters” che, con ciabatte ai piedi, sigarettoni in bocca e due cesti uniti da un bastone appoggiato sulle spalle, portavano tende e vivande su per la montagna. In uno di questi cesti c’erano pezzi di corpi di polli spellati, crudi, con la plastica della busta che li conteneva che si squagliava al sole. Sarebbero stati la base dei prossimi sei pasti. Mi veniva da vomitare. E’ difficile mangiare un pollo quando ti rendi conto che è morto, smembrato e in corso di putrefazione. E’ facile non pensarci quando è “qualcosa”, un ingrediente cucinato o ordinatamente impacchettato al supermercato. Dissi che non li avrei mangiati e passai i seguenti tre giorni mangiando frutta tropicale. Capii che la domanda da farci quando scegliamo cosa mettere nel carrello della spesa non è se reputiamo la vita di un animale più importante di quella di un essere umano. Non ci troveremo mai su un’isola deserta soli con un cinghiale, o su un ciglio di un burrone con un vitello e un bambino che stanno per cadere, né tantomeno in una stanza bianca con due grandi pulsanti rossi per decidere chi far vivere dei due. Ogni giorno e ad ogni pasto invece dobbiamo fare una scelta reale e concreta. Capii che la vera domanda da porsi è se il piacere del nostro palato è più importante della sofferenza e della vita di un altro essere senziente. La risposta fu inevitabilmente no.
L’ultimo giorno, scendendo dal monte, un amico mi chiese: “perché mangi carne se la pensi così”? Gli risposi “hai ragione”.
E’ stato difficile per te?
Quando si arriva a certe conclusioni razionalmente penso che i comportamenti che ne derivano vengano naturali. Non mi è mai mancata la carne. La cosa più difficile è stata rapportarmi alle altre persone. Non conoscevo vegani, la mia famiglia diceva che era una fase e gli amici facevano battute. Leggere “Liberazione Animale” di Peter Singer mi ha aiutata molto. La sua argomentazione etica è inconfutabile e mi ha dato gli strumenti per affrontare molti confronti. Venire a conoscenza dell’impatto ambientale delle nostre scelte alimentari, guardando “Cowspiracy”, ha rafforzato la mia conclusione, come provare i benefici della mia alimentazione in termini di salute.
Come è nata la Dall’Albero?
Penso che per molti sia difficile immaginare di alimentarsi senza i piatti con cui sono cresciuti. Moltissime ricette tradizionali contengono uova e derivati del latte. Non tutti sanno che si possono cucinare anche senza. Non sempre le alternative sono facilmente reperibili. Dall’Albero nasce dalla speranza che se fosse più facile alimentarsi a base vegetale molte più persone lo farebbero.
Qual è la principale caratteristica dei tuoi formaggi?
“Dall’Albero è la prima “Fromaggeria” romana. Fermentiamo una crema di anacardi artigianale per ottenere Yonut (alternativa allo Yogurt) e Fromaggi di vario tipo, stagionati e spalmabili. Ispirandoci alla tradizione italiana, vogliamo dimostrarvi che non bisogna rinunciare al gusto per alimentarsi in maniera sostenibile, etica e salutare. Non usiamo addensanti, conservanti o additivi chimici. I nostri prodotti non contengono ingredienti di origine animale, e sono naturalmente privi di colesterolo, lattosio e glutine. Perché senza latte? Perché si può, ed è meglio per tutti.”
Ed il coraggio di Giulia va premiato!
0685301779
instagram : dallalbero
http://www.veganlifestyle.it/2016/05/19/nasce-a-roma-dallalbero-la-prima-formaggeria-vegana-ditalia/