Ognuno di noi può (e deve) fare la differenza per migliorare il mondo. Perché sono le nostre azioni, anche quotidiane, che cambiano quello che ci sta attorno. L’importante è scegliere con razionalità cosa fare. Anzi, la cosa migliore che ognuno di noi può fare. Si intitola proprio così (“La migliore cosa che tu puoi fare”, Edizioni Sonda) l’ultimo libro di Peter Singer, filosofo e saggista australiano – docente di Bioetica all’università di Princeton – che nel 1975 ha scritto uno dei libri più rivoluzionari e controversi dell’ultimo secolo, “Liberazione Animale”, diventato non solo un classico della filosofia ma un punto di svolta per il movimento animalista. Proprio a Singer è attribuita infatti la patria potestà del concetto di antispecismo, secondo cui considerare il valore della specie umana superiore a quello delle altre specie animali è una forma di pregiudizio simile al razzismo o al sessismo. Ma Singer è anche tra i maggiori sostenitore di un altro concetto, quello dell’altruismo efficace, che è divenuto un movimento internazionale, di persone e associazioni che si occupano di valutare con metodi razionali e scientifici i modi più efficaci per migliorare il pianeta. In estrema sintesi si può dire che un altruista efficace non agisce in base all’emotività di un’emergenza che colpisce la sua coscienza ma anzi, prima di agire, di fare una donazione o impegnarsi in un progetto umanitario, valuta pro e contra, costi e benefici, l’affidabilità dell’organizzazione a cui intende donare dei soldi, l’impatto che la sua donazione avrà etc. In una società che appare sempre più egoista l’esistenza di questo movimento appare quasi un “miracolo”. Anche perché, come racconta Singer nel suo libro, coinvolge moltissimi giovani e giovanissimi.
Per illustrare il concetto di altruismo efficace, il filosofo australiano ha tenuto una serie di lectio magistralis tra Torino, Milano e Como, organizzate da Edizioni Sondacon la collaborazione di Essere Animali e del web magazine Vegolosi.it. Lo abbiamo incontrato a Milano, durante un pranzo al ristorante Joia, per farci spiegare in sintesi la sua filosofia e il rapporto con l’animalismo.
In estrema sintesi che cosa si intende per altruismo efficace?
È la somma di due concetti messi assieme. Da un lato quello dell’altruismo, ovvero l’aspirazione delle persone a contribuire a far diventare il mondo un posto migliore. Dall’altro quello di efficacia delle nostre azioni e quindi l’uso delle nostre abilità cognitive, razionali, scientifiche per analizzare la realtà e gli obiettivi che vogliamo raggiungere e scegliere di conseguenza i passi concreti da fare per avere il maggior impatto possibile.
Se dovesse spiegare a un bambino nel modo più semplice possibile questo concetto, che esempio farebbe?
Per esempio fornire le zanzariere per le case in Africa. È il modo migliore per prevenire la malaria che causa oltre un milione di morti ogni anno ed è una delle principali cause di morte infantile. Un gesto semplice ma efficace: esiste infatti un’ampia evidenza scientifica che l’impiego delle zanzariere in aree dove la malaria è diffusa sia in grado di ridurre significativamente la mortalità infantile e generale. Ogni volta che doniamo, dovremmo chiederci se si tratta del gesto più efficace che possiamo fare per migliorare il pianeta.
[easyazon_infoblock align=”right” identifier=”884282108X” locale=”IT” tag=”ilveganoita-21″]Nel suo libro parla spesso dei giovani e con i giovani, pensa che abbiamo una sensibilità maggiore nonostante siano circondati da una società profondamente egoista?
Molti giovani sono idealisti, desiderano avere una vita piena di significato e quindi desiderano contribuire a rendere il mondo un posto migliore. Vogliono sentire di avere un potere nella loro vita e in quella degli altri, vogliono essere certi che contano, che le loro azioni hanno un peso. Per questo sono più sensibili all’altruismo efficace.
La sua fama mondiale è dovuta a un libro rivoluzionario, “Liberazione Animale”, del 1975, che ha cambiato profondamente il mondo dell’animalismo. Come si concilia il concetto di altruismo efficace con i diritti animali?
Impegnarsi per rendere il pianeta un posto migliore significa farlo non solo per gli umani ma anche per gli altri esseri viventi. Non c’è differenza in questo. Ridurre la sofferenza animale, in particolare lottare contro gli allevamenti intensivi, serve anche a ridurre l’inquinamento che questi provocano del suolo, dell’acqua, dell’ambiente in generale. Le sofferenze animali contano quanto quelle umane nel decidere se un’azione è giusta. Se sei un altruista efficace di preoccupi di tutti gli esseri viventi.
Pensa che, rispetto a 40 anni fa, ci sia oggi nel mondo maggior sensibilità verso gli altri animali?
Le cose certamente vanno meglio oggi in Europa, negli States, in quello che chiamiamo Occidente, dove la sensibilità verso gli altri animali è cresciuta. Anche se rimangono ancora molte resistenze sia culturali che religiose. Insomma la teoria antispecista non è accettata e capita da tutti. Anzi. Inoltre è certo che questa sensibilità manca in altri Paesi, come Cina e India dove sta crescendo e non diminuendo come da noi, il consumo di carne e quindi una visione degli animali sostanzialmente come cibo.
Pensa che essere vegani spossa essere un modo efficace per essere altruisti?
Si certamente. Perché è una scelta che ha un impatto provato e preciso su molti aspetti della vita degli altri. Non solo perché cerca di eliminare la sofferenza animale ma anche perché porta una riduzione della propria impronta ambientale, contribuisce a ridurre la fame nel mondo, rende certamente questo pianeta un posto migliore. E quindi è molto importante ed è un passo che tutti possiamo fare.