Frutta e verdura sappiamo tutti che contengono vitamine, ma non tutte le vitamine vengono integrate con i cibi. Stiamo parlando della vitamina D, importante per l’organismo, la crescita e le ossa e che agisce come un ormone, in grado di regolare diverse funzioni del nostro organismo.
Cosa sappiamo di questa importante vitamina?
Se abbiamo una carenza di vitamina D non sempre ce ne accorgiamo subito, poiché i sintomi sono quasi inesistenti, i più comuni sono dolori alle ossa e ai muscoli, una sudorazione eccessiva alle mani, problemi cardiaci e cognitivi, riscontrati soprattutto negli anziani, ed infine depressione.
Ecco perché è importante fare un’analisi del sangue specifica per verificare il valore.
La fonte di guarigione da carenza di vitamina D è il sole: esporsi al sole da Aprile a Ottobre 20 minuti al giorno, senza eccedere poiché altrimenti si va incontro a danni alla pelle.
Nel libro Peace Food, il dottor Rudiger Dakle afferma: “Sono stati proprio i dermatologi a porre in essere una graduale azione di discredito nei confronti del sole, considerandolo a torto un nemico nonché il responsabile unico del cancro alla pelle. Sebbene resista ancora tutt’oggi il desiderio di una sana abbronzatura, l’idea del sole come fattore di guarigione è stato del tutto dimenticato. Eppure, da molto tempo la medicina accademica ha cognizione del nostro bisogno di esporci alla sua luce affinchè sulla pelle sia prodotta la vitamina D, in grado di sottrarci al rachitismo. Tali conoscenze vorrebbero tuttavia confinare i benefici del sole agli esclusivi aspetti del metabolismo osseo. Da decenni ho già sperimentato in prima persona il vantaggio di trascorrere i miei inverni nelle Filippine. Quando iniziai a svernare a Bali con regolarità, diversi anni or sono, fu lampante il mio cambiamento in termini di vitalità fisica, forza creativa e gioia di vivere. Attribuii questa metamorfosi a un’atmosfera migliore, al cibo più sano, assicuratomi dalla ricchezza della frutta balinese, alla quiete, al ritmo di vita, al campo morfico di grande religiosità e al corrispondente sorriso della gente.”
Quindi assumere vitamina D con l’esposizione al sole e stare all’aria aperta è il modo migliore per fare il carico di vitamina D, e dove non è proprio possibile è consigliato un integratore per compensare eventuali carenze.
Cosa comporta la carenza di vitamina D?
Il dottor Dahlke, sostiene che si va incontro a osteoporosi, al diabete tipo II, alle patologie cardiocircolatorie e infine al cancro. L’insufficienza di tale vitamina, incentiva oltre alle gravi patologie sopra menzionate anche una maggior predisposizione all’influenza e a ulteriori malattie infettive: essa favorisce inoltre la depressione e quella invernale nello specifico, la demenza e la stanchezza cronica. Pure la sindrome premestruale, l’arteriosclerosi, l’infarto del miocardio, il colpo apoplettico, l’ipertensione, l’insufficienza cardiaca ma anche l’asma, la psoriasi e l’infertilità vedono incrementate le proprie probabilità d’insorgenza. La lista potrebbe proseguire quasi ad libitum includendo ancora i disturbi della coordinazione, la sclerosi multipla, i reumatismi, i morbi di Alzheimer e di Parkinson.
E se pensiamo di assumere una buona dose di vitamina D tramite alcuni cibi di origine animale ci sbagliamo, infatti Il dottor Campell in The China Study, afferma che latticini e cibi contenenti proteine animali anche se possono contenere vitamina D arrestano la produzione di vitamina D superattiva, cioè quella prodotta direttamente da parte dell’organismo, utile al nostro benessere, e che quindi il miglior modo per fornire all’organismo questa fondamentale vitamina è l’esposizione al sole.
Anche durante la gravidanza e l’allattamento è opportuno esporsi al sole, e tenere sotto controllo i livelli di vitamina D, per prevenire il rachitismo neonatale.
Ricordiamoci che l’uso di creme protettive con un fattore di protezione 15 potrebbe ridurre del 99% la produzione di vitamina D e che quella che produciamo durante i mesi estivi, grazie all’esposizione del sole è sufficiente anche per il periodo invernale.
di Antonella Tomassini
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