Respirare consapevolmente con il Rebirthing. | ilVegano.it
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Respirare consapevolmente con il Rebirthing.

“Che cos’è il Rebirthing?”. C’è chi lo definisce una tecnica, altri una terapia, altri ancora uno strumento per raggiungere il benessere. Nessuna di queste definizioni mi sembra errata, ma tutte incomplete e, in fondo, unendole l’un l’altra credo che il Rebirthing possa essere definito come un metodo di crescita personale. Crescere significa imparare a conoscere più profondamente se stessi, essere capaci di trovare le risposte in completa autonomia (Responsabilità), esprimere se stessi in modo chiaro e libero. Mi sembra perciò evidente che tutti questi elementi contribuiscano, in ultima analisi, a generare benessere emotivo, psicologico e fisico.
Il Rebirthing è un metodo che può accompagnare la crescita di ciascuno, è sempre adatto perché cambia con noi e ci sostiene a sentirci sempre più protagonisti della nostra quotidianità, il tutto in modo semplice e naturale, proprio come il respiro.

La respirazione del Rebirthing viene anche definita Respirazione Consapevole e Circolare. Consapevole perché l’obiettivo ultimo è proprio quello di sviluppare una maggior consapevolezza in colui che pratica, esattamente come avviene nella meditazione. Circolare perché, colmando le pause che esistono tra inspirazione ed espirazione e vice versa, rendiamo il respiro continuo e privo di interruzioni, proprio come se disegnassimo, idealmente, un cerchio continuo.

Se lo desiderate, prendetevi una piccola pausa. Chiudete per qualche istante gli occhi. Rimanete in ascolto del vostro respiro. Sentitelo, senza provare a modificarlo. Una cosa mi ha insegnato l’esperienza, quello che abbiamo ora è il miglior respiro che possiamo avere in questo momento. Pensate che il 70% delle tossine viene espulso proprio attraverso la respirazione e che il restante 30% viene espulso attraverso la sudorazione, le urine e la defecazione.

Una delle frasi fatte presenti nel mondo del Rebirthing è che “noi respiriamo giusto quel che serve per sopravvivere”. In altre parole, respiriamo quanto basta a mantenere attive le funzioni vitali. Possiamo fare molto di più. Inspirando maggiormente, ossigeniamo di più il nostro sangue portando più nutrimento agli organi e ai tessuti del nostro corpo. Dedicandoci alla respirazione, rendiamo più elastici i nostri polmoni.

Il Rebirthing può essere praticato individualmente, in coppia, o in gruppo, “a secco” o in acqua calda e fredda.

Ricordiamo che anche le donne in gravidanza possono praticare il Rebirthing che aiuta a creare uno stato di maggior rilassamento fisico e interiore, contribuendo a migliorare le capacità di “ascolto” della madre, che può così creare un legame più profondo con il nascituro.

UN PO’ DI STORIA

Leonard Orr è riconosciuto da tutti come il fondatore del movimento chiamato Rebirthing. Per sua ammissione, questa non fu una scoperta improvvisa, ma il risultato di una serie di esperienze e intuizioni. Richiese, infatti, circa tredici anni, anche se negli anni 1974-75 questo processo subì una decisa accelerazione, giungendo alla primordiale e ortodossa forma di questo metodo.

Leonad Orr ebbe le prime esperienze di respirazione spontanea immerso nell’acqua calda, durante questi momenti sperimentò forti sensazioni fisiche e ebbe intense reazioni emotive. Spesso queste esperienze facevano riemergere ricordi legati alla nascita. Orr notò che dopo queste respirazioni i ricordi non si presentavano più e al loro posto c’era un senso di maggior libertà, ecco perché a questo metodo venne assegnato il nome di “Rebirthing”, che letteralmente significa “rinascita”.
Dopo aver raggiunto una chiara dimestichezza con la respirazione circolare, cominciò a insegnarla ad altri. Da osservatore si rese conto che i ricordi legati alla nascita e il relativo trauma erano elementi ricorrenti nella maggior parte delle persone.
Le prime esperienze di Rebirthing vennero effettuate in acqua calda. Orr riteneva, infatti, che questo fosse un elemento fondamentale per far riemergere i ricordi della nascita. “Le persone, in acqua, venivano a trovarsi in un grembo e istantaneamente regredivano alla loro nascita o a condizioni prenatali di consapevolezza”. L’acqua aveva una temperatura di circa 38°, simile a quella del corpo umano. In seguito si accorse che alcuni praticanti dovevano essere allontanati dall’acqua per poter proseguire la propria esperienza, così nacque il Rebirthing “a secco”. Mentre prima le persone si immergevano in acqua sdraiati sul dorso o a faccia in giù, utilizzando un boccaglio per respirare, ora era sufficiente si sdraiassero su un materassino. In questo caso chi respirava poteva abbandonarsi alle stesse sensazioni ma in una situazione di maggior sicurezza.

La pratica del Rebirthing “a secco” dava la possibilità al praticante di far riemergere altri ricordi oltre a quelli legati alla nascita. Si intuì che questa respirazione era in grado di far rivivere blocchi emotivi ed energetici, permettendo di scioglierli definitivamente.
Nel 1977 Leonadr Orr compì il suo primo viaggio in India dove incontrò uno yogi chiamato Babaji. Quest’ultimo definì il Rebirthing come lo “yoga per gli occidentali”. L’incontro con Babaji accrebbe l’interesse di Orr per il concetto di immortalità fisica, argomento che lo aveva affascinato fin dal 1962 e che ancor oggi studia e sviluppa di pari passo alla pratica del Rebirthing.
I viaggi che seguirono, uno all’anno circa, ebbero una decisa influenza sull’apparato teorico che propose in seguito e che d’ora in poi trasse alcuni elementi provenienti dalle tradizioni indiane.
Orr afferma che l’essere umano è afflitto da cinque cause di sofferenza, che egli stesso ha definito “i cinque grandi” e che sono:
1 Il trauma di nascita
2. La disapprovazione dei genitori
3. La pulsione di morte
4. Le negatività specifiche
5. Le vite precedenti

Lo sviluppo di apparati teorici e approfonditi studi sul Rebirthing, sarebbe stata opera dei suoi allievi, il suo merito principale è quello di aver portato nel mondo occidentale questa potente tecnica di consapevolezza e di aver contribuito alla sua evoluzione dallo stadio primordiale alle sue prime espressioni evolute.

Tra i suoi primi allievi vi fu Sondra Ray, con la quale, in seguito scrisse alcuni  libri sulla materia, uno fra tutti “Rebirthing in the New Age”.
Sondra riprese le teorie proposte da Leonard, le sviluppò e per prima le divulgò anche al di fuori dell’ambiente dei Rebirhter. Per la prima volta si cominciava a poter leggere testi in cui si parlava dei diversi schemi di nascita e delle relazioni che esistono tra questi e il comportamento umano e del rapporto tra tutto ciò e il Rebirthing.
Aveva lavorato per diversi anni come infermiera e durante la sua carriera intuì l’importanza che eventi traumatici avevano sulla salute fisica e mentale. Notò che solitamente in seguito a un divorzio, la morte di una persona cara, un tracollo economico o simili, la salute della persona che aveva vissuto quest’esperienza subiva un mutamento in peggio.
Sondra conobbe il Rebirthing in un particolare periodo della sua vita. Aveva appena divorziato e questo episodio segnò una tappa fondamentale nella sua formazione personale. L’incontro con Orr e la scoperta dei “cinque grandi”, portò nuova luce sulle sue intuizioni.
Il suo background di infermiera e di laureata in Sociologia, fece sì che accanto alla costante pratica della respirazione circolare e consapevole, sviluppasse le teorie legate alle relazioni. In particolare descrisse gli effetti che i diversi tipi di nascita potevano avere sul carattere e il comportamento delle persone.
Inizialmente le sue ricerche si basarono semplicemente sulla raccolta delle esperienze dei suoi clienti. Durante le sedute notò come persone nate nello “stesso modo”, avessero una respirazione simile. Dialogando con queste persone venne alla luce il fatto che anche il comportamento di fronte a eventi simili presentava le stesse caratteristiche.
Fu così che nel 1987, Sondra scrisse, insieme a Bob Mandel, e fece pubblicare “Nascita e personalità”. Questo testo presenta numerose esperienze di persone che raccontano episodi della propria vita rivisti alla luce della propria nascita. Questo non può certo essere considerato un testo scientifico, ma ha sicuramente il merito di aver diffuso la conoscenza di un aspetto importante di quest’esperienza comune a tutti gli esseri umani, inoltre fornisce utili spunti per poter giungere al superamento del trauma natale.
Sondra è anche nota come l’ideatrice dell’L.R.T. (Loving Relationship Training), un seminario sulle relazioni. Il suo lavoro si incentrò principalmente sullo studio delle relazioni. Lo strumento che adottò per raggiungere una maggior consapevolezza era proprio il Rebirthing. In pratica non sviluppò la tecnica, ma proponendola nei suoi seminari come strumento di guarigione, contribuì alla sua diffusione.
Il Rebirthing si diffuse anche in Europa, grazie a persone ispirate che decisero di recarsi negli Stati Uniti per seguire i seminari proposti da Leonard, Sondra e altri Rebirther affermati.
Ecco che gli apparati teorici fino ad ora proposti cominciarono a subire dei mutamenti per essere maggiormente accettabili dalla mentalità europea.

Oggi il Rebirthing è in continua evoluzione è ben si adatta a chiunque scelga di praticarlo. Sono convinto del fatto che ciascuno abbia la possibilità di scegliere la strada che ritiene più adatta alla propria evoluzione personale.

 Fonte: http://www.ilrebirthing.it/rebirthing.html

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