Il cavolo nero è un vegetale molto ricco di antiossidanti, sali minerali e vitamine del gruppo A, E, C, calcio, ferro, fosforo e potassio, contiene acido folico, ideale quindi per le donne in gravidanza, ed ha un basso contenuto calorico. Ha proprietà antinfiammatorie, quindi è ottimo per la prevenzione del cancro. Famoso in Toscana per la ribollita o la vellutata, ma in cucina viene usato per la preparazione di tantissimi piatti. Il cavolo nero, tipico dei mesi più freddi, caratterizzato da tenere foglie di color verde scuro dalla superficie bollosa, è chiamato anche kale e si raccoglie da novembre ad aprile.
Quando lo cuciniamo o stufato o bollito l’importante è che il tempo di cottura non deve essere prolungato in quanto si distruggono le vitamine che contiene e perché se le foglie restano croccanti sono molto più digeribili.
Vi proponiamo una ricetta semplice e gustosa da preparare: il cavolo nero alla mediterranea.
Difficoltà
0
Tempo di preparazione
20 minuti
Per 4 persone
Ingredienti
500 gr di cavolo nero
10 gr. di capperi
Olive verdi q.b.
10 pomodorini pachino
Origano
Pangrattato
1 spicchio d’aglio
Sale e olio evo
Preparazione
Laviamo accuratamente le foglie del cavolo nero e le sbollentiamo in acqua per cinque minuti. Nel frattempo mettiamo in una teglia da forno un goccio d’olio evo, uno spicchio d’aglio, i pomodorini tagliati a metà, le olive tagliuzzate, i capperi ed uniamo le foglie di cavolo nero sbollentate, cospargiamo con il pangrattato, aggiungendo un pizzico di sale, origano e un altro goccio di olio. Lasciamo cuocere nel forno per un quarto d’ora a 200° per creare una leggera crosticina dorata.
Serviamo il nostro piatto caldo, accompagnato magari da un hamburger di fagioli cannellini.
Il cavolo nero si può consumare anche crudo nell’ insalata e tagliato a strisce sottili.
Infine, vi ricordo che la medicina antica, utilizzava le foglie del cavolo nero, bendate intorno alla parte dolorante, in caso di distorsioni, o infiammazioni articolari.
Una vero toccasana, quasi miracoloso in cucina e non solo.
di Antonella Tomassini