Perché le pesche portano il benessere in tavola. | ilVegano.it
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Perché le pesche portano il benessere in tavola.

Il Prunus persico, il nome scientifico dell’albero del pesco appartiene alla famiglia delle Rosacee ed è originario della Cina, dove rappresenta l’albero dell’immortalità.

Diffuso anche in tutta l’aria mediterranea predilige i climi  caldi e teme le gelate improvvise, eccessi di pioggia e umidità, che possono arrecare danni all’albero, il più conosciuto la bolla del pesco, un fungo che attacca le foglie provocandone la caduta.

I frutti del pesco si raccolgono in estate ed esistono differenti varietà, oltre a quella comune dalla buccia vellutata troviamo tra le principali quelle con la polpa gialla o percoche oppure bianca, quelle piatte le cosiddette tabacchiere, o quelle  dalla buccia liscia chiamate pesche noci o nettarine.

La pesca è composta per il 90% da acqua, lo 0,8 % di proteine, lo 0,2 % di grassi, il 7,8 % di zuccheri, il 2,7 % di fibre alimentari e lo 0,4 % di ceneri. Contiene minerali come potassio; sodio, ferro, calcio,  fosforo, magnesio, zinco, fluoro, rame, manganese e selenio, vitamina A, vitamine B1, B2, B3, B5, B6, vitamina C, vitamina E, K e J.

Contiene anche preziosi folati, beta-carotene, criptoxantina-beta, luteina e zeaxantina.

Infine, nella pesca troviamo zuccheri che sono facilmente assimilabili dal nostro organismo e molti acidi organici, tra cui l’acido tartarico, l’acido malico, l’acido clorogenico e l’acido citrico.

images (5)Scopriamo perchè le pesche portano benessere in tavola.

La pesca ha proprietà rinfrescante e disintossicante, tonificante, ricostituente e antitumorale, grazie agli antiossidanti di cui è ricca combatte i radicali liberi.

Aiuta il sistema immunitario, fortifica le ossa, i denti e apporta benefici anche alla pelle e alla pressione sanguigna grazie alla presenza di potassio, che aiuta a rilassare le pareti dei vasi sanguigni permettendo così un maggior afflusso di sangue.

Il suo consumo previene stipsi, emorroidi e gastrite grazie alle fibre contenute, oltre a ridurre i livelli di colesterolo LDL, aumentando quello buono HDL.

Il consumo è indicato anche a chi segue una dieta ipocalorica poichè 100 grammi di polpa di pesca contengono 39 calorie.

Una volta acquistate le pesche si conservano in frigorifero per 3/4 giorni, in sacchetti di carta. Se sono acerbe è consigliabile lasciarle fuori dal frigorifero e se invece sono mature è preferibile consumarle in breve tempo.

IMG_8854editLa pesca si può mangiare sia fresca, cotta o sciroppata, in cucina si utilizza anche per preparare liquori e dolci, cremolati e frullati ma anche piatti salati come insalate.

Mangiare uno pesca è ideale per fare uno spuntino pomeridiano e per ritrovare l’energia dopo una calda giornata, infatti ci aiuterà a reintegrare i sali minerali.

Si consiglia di non abusarne, poiché le pesche per l’alto contenuto di acqua tendono a gonfiare lo stomaco e di consumarle lontano dai pasti perché in associazione con i carboidrati potrebbe creare fermentazioni fastidiose.

di Antonella Tomassini

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